LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «Parliamo di una sapienza che non è di questo mondo, né degli uomini di potere di questo mondo». Le parole di Paolo della seconda lettura ci preparano alla sapienza espressa da Gesù nel brano del Vangelo, una sapienza che cozza con il modo di pensare degli "uomini di potere" di questo nostro mondo e dell'uomo in genere. Gesù è ancora più chiaro e, in contrapposizione alla mentalità del suo tempo, afferma: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli». Non si tratta di una sfida a tentare l'impossibile, ma di un'inevitabile conseguenza delle beatitudini. È come se Gesù dicesse: «Se il regno di Dio è per i poveri e per gli infelici di questo mondo, se è per quanti perdonano e non praticano alcun genere di violenza (né fisica, né morale) e nemmeno coltivano la bramosia del possesso, allora occorre superare la mentalità comune che considera normale il desiderio di dominio, la vendetta e l'accaparramento del potere, fosse anche di tipo liturgico o sacrale. Siamo chiamati ad essere creature nuove, quasi avamposti di un modo alternativo di pensare e conseguentemente di essere. Con la gratitudine di chi, con il Profeta Isaia - oggi riecheggiato da Paolo - può solo esclamare: «Orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui» (Is 64,3).
PREGHIERA
«Ciò che non è mai entrato in cuore umano»,
ti prego entri oggi nel mio e in quello
di quanti costituiscono la tua Chiesa, o Signore.
La tua novità non ci scandalizzi,
ma costruisca tra noi una nuova intesa,
mentre guardandoci reciprocamente negli occhi,
scopriamo la meraviglia dell'inaudito
che avevamo tanto atteso.
Ci sono ancora maestri della religione e della legge
che opprimono persino le anime
e seminano terrore nei cuori.
A quanti pensano di esaltare il tuo nome
distruggendo l'umano, insegna che non la norma,
ma l'orientamento della nostra esistenza
è ciò che conta ai tuoi occhi,
e a noi dona la capacità di seguirti, costruendo
la tua comunità che plasma questo affiatamento
tra il divino e l'umano. Amen! (GM/13/02/11)
1Cor (2,6-10) - Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l'ha conosciuta; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma, come sta scritto: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano». Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.
MATTEO (5, 20-22a.27-28.33-34a.37) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio". Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Avete inteso che fu detto: "Non commetterai adulterio". Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: "Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti". Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: "sì, sì", "no, no"; il di più viene dal Maligno».
0 commenti.
Per visualizzare lo spazio commenti è necessario accedere al sito.