LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La lettura del Vangelo di Matteo ci conduce da questa domenica alle sette parabole del regno di Dio, riportate nel terzo grande discorso di Gesù. Le introduce l'indicazione su Gesù che si e seduto, alla maniera dei maestri, per insegnare. Tuttavia, coerentemente con le parabole, che faranno continuo riferimento agli elementi della natura e alle cose ordinarie della vita dell'uomo, anche la sua cattedra è una barca, dalla quale egli parla alle molte folle (òchloi polloì) radunate intorno a lui sulla spiaggia. Il suo primo insegnamento fa da sfondo e costituisce la premessa per tutti gli altri che seguiranno. È la parabola del seminatore, che apre l'accesso alla comprensione delle nostre diverse e contraddittorie reazioni all'annuncio della Parola di Dio. Se questa è come il seme, sparso senza risparmio e senza eccezione di sorta in ogni angolo della terra, noi siamo condizionati da diverse situazioni e soprattutto da differenti predisposizioni del nostro animo. La strada, i sassi e le spine indicano, tra l'altro, curiosità superficiale, inconsistenza, indisponibilità. Sono le nostre situazioni o i nostri espedienti umani, con cui facciamo resistenza a Dio? Siamo perciò simili ai farisei e alle città ostili o indifferenti al passaggio di Gesù, come narrato precedentemente da Matteo? Domenica scorsa Gesù aveva ringraziato il Padre, perché, contrariamente a tutti costoro, proprio i piccoli e gli oppressi gli prestavano ascolto. Il Vangelo di oggi vi fa un implicito riferimento attraverso i tre terreni, che portano frutto, secondo le proprie possibilità. La parabola verosimilmente si chiudeva con questa immagine, la spiegazione che ne segue, attribuita a Gesù, sembra invece un'interpretazione della comunità cristiana dell'epoca.
(Immagine di un cespuglio di ginestra).
PREGHIERA
Gridano e cantano di gioia le tue valli,
fiorisce la ginestra in ogni dove:
tra le rocce come tra le spine
e accanto ai cigli delle strade.
Ci ricorda perciò la Tua Parola,
pronta di nuovo a diventare seme
per essere un'altra volta ripiantata.
Giammai si stanca delle condizioni avverse,
proprio come Te, Gesù,
Parola venuta in questo mondo,
Parola che rifioriva sulla spiaggia
dopo essere apparsa su di un monte
in tutto il suo fulgore.
Parla ancora, te ne preghiamo,
e resisti a ogni nostra indifferenza.
E forse anche noi prima o dopo
- ma vorremmo che fosse oggi -
l'accoglieremo per portare grazie a te
frutti di vita. Amen! (GM/10/07/11)
Dal Salmo 64 - «Tu visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli». Tu visiti la terra e la disseti, / la ricolmi di ricchezze. / Il fiume di Dio è gonfio di acque; / tu prepari il frumento per gli uomini. / Così prepari la terra: / ne irrìghi i solchi, ne spiani le zolle, / la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli. / Coroni l'anno con i tuoi benefici, / i tuoi solchi stillano abbondanza. / Stillano i pascoli del deserto / e le colline si cingono di esultanza. / I prati si coprono di greggi, / le valli si ammantano di messi: / gridano e cantano di gioia!
Vangelo secondo Matteo (Mt 13,1-9) - Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un'altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
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