Accedi oppure Registrati
Prima pagina Notizie Articoli Foto Dizionario dialettale Abystron teche Sostienici

dove

Direttore: Pio Giovanni Sangiovanni Credits | Privacy
 
13:16
Giovedì
21/11/2024
Traduci English Français Español Deutsch Portuguese
Sei in /Rubriche/La Locandina/LA LOCANDINA 2013/Santa Famiglia di Nazareth - 2013 (A)

Felice è colui che riconosce Dio come orientamento fondamentale della propria vita

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il Salmo 128 (127) di oggi contiene una solenne benedizione su coloro che mettono Dio al primo posto. Sembra questo il senso più vero del verbo ebraico (jr') tradotto solitamente "temere", ma che significa, teologicamente parlando, riconoscere l'autorità di Qualcuno al di sopra di se stesso. Pertanto felice è colui che riconosce Dio come orientamento fondamentale della propria vita e "cammina calcando le sue vie". Infatti la via ebraica (derek) deriva da calcare. Quella che la santa famiglia di Nazareth deve percorrere, secondo il Vangelo di oggi, è la via di un vero e proprio esilio. È la via verso l'Egitto, dove essa soggiornerà fino alla morte di Erode, quando Gesù avrà probabilmente intorno ai 2 anni. È stato giustamente scritto che la famiglia di Nazareth si può considerare la prima forma cristiana di quella che dal Concilio Vaticano II in poi sarà chiamata "Chiesa domestica", riprendendo la denominazione del NT, che parla delle prime forme comunitarie di vita cristiana attraverso la locuzione: "Chiesa radunata nella casa di" (Es. Col 4,15: la Chiesa della casa di lei, Ninfa). Si potrebbe aggiungere che questa di Nazareth è una Chiesa che contiene al sommo grado le caratteristiche ascritte alla Chiesa universale: è una comunità profondamente e inscindibilmente unita, santa, universale, e testimoniale (apostolica). La Chiesa intera ha tutto da imparare da questa chiesa domestica di Nazareth, abitata da Gesù, il Santo dei Santi; da Maria, la santa per eccellenza; e da Giuseppe, il Giusto.

PREGHIERA
Partiti i Magi, doveste partire immediatamente anche Voi,
continuando quel Vostro cammino con Gesù,
che portavate con Voi, Maria e Giuseppe,
prima che un giorno egli stesso
non avesse prenderà la sua strada,
quella ultima: verso la notte che arriverà in pieno giorno
e la luce che verrà a rischiarare la notte ...

Ora è la luna a guidare i Vostri passi,
alla volta dell'Egitto lontano
come ad assaporare quel pane dell'esilio
dei Vostri padri più antichi,
simile al pane dell'emigrazione
che qui tra noi non smettiamo mai di mangiare.

Va alta la luna nel cielo
e ricorda ancora la cometa
venuta a guidare quei Saggi d'Oriente,
mentre Voi vi recate verso la parte che è all'opposto.
Veniamo idealmente con Voi,
con Te bambino Gesù, che cominci a capire
quanto è dura la vita
di chi deve di continuo emigrare. (GM/29/12/13)

Dal Salmo 128 (127) - Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa. Ecco com'è benedetto l'uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita!

Vangelo di Matteo (2,13-15. 19-23) - I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nella terra d'Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d'Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

 

29/12/2013
Ascolta con webReader

 


0 commenti.

Per visualizzare lo spazio commenti è necessario accedere al sito.

Accedi
Nome utente
Password
 
 
Registrati | Recupera dati
In questa sezione