LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Paolo raccomanda a Timoteo, ma è come se lo dicesse a ciascuno di noi: «Tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente» (2a lettura). È un'esortazione che non proviene da un pulpito, ma da una prigione, dove i potenti del tempo lo avevano rinchiuso, senza tuttavia poter arrestare il suo messaggio, perché, come egli stesso ha affermato precedentemente: «la Parola di Dio non può essere incatenata» (2Tm 2, 9). Tale persistenza della Parola di Dio (logos toû theoû), che teologicamente coincide con Cristo - Logos che ha preso carne per noi e per noi è morto e risorto - è dovuta alla sua stessa natura ed era già per i profeti luce incontenibile e fuoco inestinguibile. Era e rimane pioggia che gratuitamente scende dall'alto per fecondare la terra e per spingere in avanti la storia del mondo. Questa persistenza richiede nondimeno tutta la nostra resistenza. Resistenza che significa non solo costanza nel credere, ma rimanere in continua relazione con Dio: in ogni circostanza e in qualsiasi momento (pántote). Restando in continuo rapporto con Lui, noi imitiamo la fermezza delle braccia (‘emunâ) di Mosè, che resta in preghiera per la salvezza del suo popolo (1a lettura). Reagiamo positivamente alla preoccupazione di Gesù, espressa nel finale del vangelo odierno: «Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». La fede non è solo importante, ma determinante, affinché la "giustizia" possa essere finalmente stabilita sulla terra.
PREGHIERA
Ti prego, Signore,
di darmi sempre la forza e la gioia di poterti,
di saperti pregare.
Pregarti restando in piedi
come il vecchio campanile sulla piazza,
anche quando è tramontata la luce
e perfino l'orologio nel cuore della notte
rimane in silenzio, come se si fosse assopito.
Di pregarti con la luce ancora incerta del primo mattino
che da un capo all'altro dipinge il cielo di strisce di rosso.
Con lo stormire delle foglie, mai ferme,
che rispondono al sussurro del mare,
oltre quella gola che qui congiunge
marina e montagna,
desideri di giustizia e di pace
con il mondo, che ignaro ed ancora innocuo,
si risveglia da un'altra notte
e comincia a brulicare di vita. (GM/20/10/13)
2^Lettera di Paolo a Timoteo (3,14-4,5) - Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e 15conosci le sacre Scritture fin dall'infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù. 16Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.
Vangelo di Luca (18,1-8) - Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: "In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: "Fammi giustizia contro il mio avversario". Per un po' di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: "Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi"". E il Signore soggiunse: "Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?".
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