LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La prima domenica di Quaresima sembra volerci portare, con Gesù, fuori della vita ordinaria e dei nostri abituali paesaggi, a sperimentare il deserto. A fare esperienza, oltre che dei nostri limiti, di quell'abissale silenzio, che sembra sfidare e vincere la vita, mostrandosi come inquietante eco del nulla. La vita appare in pericolo ed in fuga e il bisogno del pane è il richiamo ad afferrare qualcosa da trattenere e masticare. Affiora così il bisogno di accaparrarci qualcosa come proprietà, in un mondo in cui nulla ci appartiene. È la tentazione di poter disporre non di qualcosa, ma di tutte le cose a proprio piacimento. Fino a sfidare le forze della natura? Sì, fino a sfidare la forza di gravità, o forse la stessa morte, attraverso la suggestione di una vittoria miracolistica che Dio non può farci mancare. Ma non è così. Si tratta solo di tentazioni. Sono appunto la tentazione del pane, del potere e del prodigio, e Gesù, nella pagina del Vangelo di oggi, ci aiuta a smascherarle come tali.
PREGHIERA
Dei tramonti sul Mare di Galilea non hai che il ricordo
in questi 40 giorni di deserto, di silenzio e di pace.
Ma qui persino la Tua pace, Gesù, è disturbata
dalla fame -è la prima tentazione -
come dai pensieri di chi da lontano
vede più forte il contrasto tra poveri e ricchi.
Perciò la seconda tentazione si affaccia:
capovolgere col potere le sorti degli uomini.
Ed infine la terza: fare ricorso al divino
per tappare le falle di questa nostra umana natura...
Tentazione è per noi oggi
mostrare un Dio che risolva ogni enigma
ed avere tanto potere, da riplasmare il mondo in nome suo.
Sono le tentazioni di uomini che hanno una fede
illimitata in se stessi e la confondono col sommo potere di Dio,
non sapendo che fede è discreto e sereno servizio,
che mai uccide in Suo nome.
Tu vinci tutto ciò, o Gesù,
e ci dici che Dio è l'unico pane
e la sua Parola è la nostra sola ricchezza,
senza pretese di prodigi e miracoli:
è proprio questa la fede. (GM/17/02/13)
Vangelo secondo Luca (4,1-13) - In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l'uomo"». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano"; e anche: "Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
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