LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La liturgia domenicale odierna fa emergere ciò che ormai rende così solida la fede di Pietro (in compagnia del quale è nominato anche Giovanni), da fargli sfidare, a viso aperto, le autorità che a Gerusalemme vogliono proibirgli l'annuncio della risurrezione di Gesù (prima lettura). Non sono soltanto le sue personali convinzioni, ma il suo riaffermato amore a Gesù, che per tre volte gliene aveva chiesto conferma, sulle sponde del lago dove era andato di nuovo a cercarlo per chiamarlo definitivamente seguirlo (Vangelo). Tutto si svolge in pieno giorno e compensa e cancella una volta per tutte il triplice rinnegamento di quella notte in cui Gesù era stato abbandonato dai "suoi discepoli" al suo destino, nell'ora della sua prova suprema. Ora che l'ora della prova è venuta per Pietro e Giovanni, incarcerati e successivamente flagellati a motivo del loro coraggio, Pietro non ha alcun dubbio e proclama un principio fondamentale contenuto nella Bibbia, fin da quando le levatrici ebree avevano disubbidito all'ordine del faraone di uccidere i bambini innocenti. È il principio oggi detto della obiezione di coscienza, ma che è così ben espresso da Pietro davanti alle autorità supreme del suo popolo: «Bisogna obbedire (peith-archeìn) a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore ... di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono» (prima lettura: Atti 5,29-31). Coloro che obbediscono sono appunto coloro che sanno ormai chiaramente chi conta di più in autorità, perché conta di più nella loro vita. E ciò è accaduto in Pietro e negli altri. Deve avvenire anche in noi.
Preghiera
Il tratto più lungo, che tu percorresti a nuoto,
di certo fu per te, Pietro, quel mattino
in cui Gesù venne nuovamente a chiamarti
dalle sponde del lago.
Tre volte lo avevi rinnegato e quel tre volte
era un'inquietante ossessione, che nemmeno la pesca
e le luci del tuo lago ormai più cancellavano.
Perciò quando finalmente gli fosti vicino,
Egli tre volte ti chiese conferma:
se ancora per te Egli contasse qualcosa
e tu alla fine, di nuovo piangendo,
gli dicesti che per te e la tua vita era tutto e per sempre.
E che non fossero più proclami generici,
ma esperienza vissuta, la stessa tua vita
presto lo avrebbe mostrato. (GM/14/04/13)
Vangelo di Giovanni (21,1-19) - In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
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