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L'Ascensione di Gesù inaugura un suo nuovo modo di essere tra di noi

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - L'ascensione di Gesù indica il fatto che da un determinato momento in poi Gesù non è più fisicamente e direttamente visibile come era stato nel tempo successivo alla sua risurrezione e che negli atti degli Apostoli viene indicato in quaranta giorni. In realtà, la presenza della festività nella forma liturgica odierna risale al 4° secolo, con l'immissione della festività di oggi (in alcuni luoghi anticipata a giovedì scorso). E tuttavia, quasi a far cogliere continuità e discontinuità tra la fase storica precedente e quella seguente l'ascensione, ci viene narrato che questa avviene inaspettatamente, mentre gli apostoli stanno ancora parlando con Gesù (prima lettura). Lo stesso è narrato ancora da Luca nel suo Vangelo, che aggiunge che Gesù conduce fuori i discepoli, verso Betania, e che nell'atto di benedirli si separò (diestē) da loro, per essere portato in cielo. Tale atto di separazione non è una perdita di Gesù, ma inaugura un suo nuovo modo di essere tra di noi. Il verbo indica un restare in maniera differente (diá+histêmi): paradossalmente è un restare attraverso e un restare oltre. Possiamo dire che Gesù resta con noi attraverso le modalità da lui indicate (le sue parole da conservare, il legame con lui da coltivare, l'amore da praticare, l'eucaristia di cui nutrirsi). Ma resta anche oltre tutto ciò in cui lo cerchiamo ed effettivamente lo raggiungiamo, o meglio: egli stesso ci raggiunge. Appunto, ci raggiunge ogni qualvolta lo cerchiamo. Quanto più forte è la sua nostalgia, tanto più egli ci è vicino. È vicino con le opere da compiere nel suo nome (Vangelo).

PREGHIERA
Tanta luce e tanta pace trasuda da questi colori
che al tramonto illuminano le nostre montagne
e le rovine di antiche mura di case sopravvissute
a ciò che è inesorabilmente trascorso.
Tanta impalpabile nostalgia è come se cercasse quei tempi,
mentre solo adesso mi accorgo che è alla ricerca di Te,
sperando forse, segretamente,
che qualcuno di questi aggrovigliati roveti
d'improvviso s'accenda e parli,
come quella volta, o Signore,
che uno di essi si mise a chiamare Mosè...
Ahimè, qui nessuno porta il suo nome
neanch'io, uno tra i tanti che possono
solo provare ammirazione per chi
in qualche parte del mondo per Te dà la sua vita,
nell'incuranza degli altri,
troppo occupati come me, come voi che leggete,
a gestire il presente,
che già di per sé ci appare pesante.
Ma Tu, Gesù, che sei salito nei cieli,
anche questa volta per noi,
concedici almeno di saper guardare qui sulla terra
e non solo su quella a noi più vicina,
ma su quella d'ogni luogo,
dove la luce della Tua risurrezione
soavemente come questo tramonto risplende. Amen! (GM/20/05/12)

Atti (1,1-11) - Nel primo racconto ... ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo... si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'adempimento della promessa del Padre, «quella - disse - che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand'ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».

Vangelo di Marco (16,15-20) - In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che . la accompagnavano.

19/05/2012
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