LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Dio mantiene sempre le sue promesse. Quella contenuta nella prima lettura riguarda "un profeta" futuro, il quale sarà punto di riferimento determinante per il popolo di Dio. Possiamo considerarla pienamente realizzata nella persona di Gesù, che inizia la sua attività come il Profeta che annuncia la venuta definitiva del Regno di Dio. La potenza della sua Parola è tale, che attraverso di essa egli guarisce gli uomini da ogni forma di oppressione. La sua è vera e propria opera di liberazione da tutto ciò che opprime non solo il corpo ma anche l'animo dell'uomo. Ciò ha il suo inizio non al di fuori, ma al di dentro della sinagoga, cioè nel luogo di culto più sacro, dopo il tempio. Verso la fine della sua vita Gesù purificherà anche il tempio. Per ora inizia a purificare gli esseri umani , cominciando dalle sinagoghe. Anche la nostra attività di cristiani deve seguire il suo esempio e la sua prassi. Dobbiamo chiedere di essere liberati e, a nostra volta, dobbiamo annunciare e realizzare la liberazione dovunque ci troviamo.
PREGHIERA
«Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?».
È proprio la domanda di chi allora come oggi vede in pericolo
il suo potere sugli altri: il potere sui loro pensieri
come sui loro corpi, sui loro sogni e sulla loro creduloneria!
Da ogni male antico e recente, che si addensa ed annida
nell'esistenza umana, come in quell'uomo oppresso
trovato nella sinagoga, Tu vieni a liberarci
attraverso la Tua voce e la Tua Parola.
È la Parola che scioglie anche i cuori di pietra
facendone scaturire l'acqua che disseta.
Nelle Tue chiese oggi, come nelle sinagoghe allora,
insomma nelle religioni di sempre,
il male non è scomparso, né purtroppo è cessato
il pericolo dell'asservimento.
Asservimento a forze ritenute sacre, che altro non sono che le
nostre paure oppure quel male che si nasconde in noi
e ci tiene avvinti, avendo tanti nomi.
Da tutto ciò liberaci sempre, liberaci anche oggi, Gesù! Amen!
(GM/29/01/12)
Deuteronomio (18,15-20) - Mosè parlò al popolo dicendo:«Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea, dicendo: "Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia". Il Signore mi rispose: "Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire"».
Vangelo secondo Marco (1,21-28) - In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
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