LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Toccare ed essere toccati: è un bisogno fondamentale dell'uomo, perché esprime la nostra dipendenza dagli altri e il fatto che noi viviamo sempre in rapporto con gli altri. Usiamo l'espressione: "mi ha toccato il cuore", per indicare qualcosa che entra nella nostra vita, più che nella nostra sensibilità, anche se ciò avviene attraverso la sensibilità che ne è come la porta d'ingresso. Il Vangelo di Marco, oltre a segnalare il guardare e gli sguardi di Gesù verso coloro che entrano in relazione con lui, descrive anche i contatti che Gesù cerca di stabilire attraverso i suoi gesti: gesti con i quali egli tocca effettivamente le persone. Il Vangelo di oggi racconta di uno di questi contatti che diventano espressione di una forza divina che porta alla risurrezione. Succede con la figlia di Giairo, la ragazza che essendo morta mentre Gesù cercava di raggiungerla quando era gravemente ammalata, viene successivamente rimessa in piedi da lui, che la prende per mano e la solleva. Il Vangelo narra anche di un precedente contatto, che, a norma di legge, non doveva esserci, ma che una donna, ammalata di inarrestabili perdite di sangue, si procura da se stessa, toccando il mantello di Gesù. Gesù vuole conoscerla non per rimproverarla, ma per rassicurarla. Toccato da lei clandestinamente, la guarisce, restituendole riconoscimento sociale e piena dignità umana.
PREGHIERA
Signore, quando alla sera è ospite silente e invincibile il pianto, mantieni la tua parola e al mattino fa' esplodere la gioia. La gioia della vita che ci rimette in piedi giorno per giorno, perché percorriamo tutta la nostra strada senza più paura, anche fiancheggiando l'abisso. Su questa terra proprio sui precipizi fioriscono fiori comuni e infiorescenze rare, ma nessuno degli steli, pur sottili, si spezza per il vento, quando tremano d'un brivido ad ogni imbrunire e si svegliano cantando sommessamente la tua lode al mattino. Sì, tra questi pendii ritrovo il mio cammino e con esso me stesso. Te ne ringrazio! (GM/01/07/2012)
Dal salmo 29 - Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,/non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me./Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,/mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. //Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,/della sua santità celebrate il ricordo,/perché la sua collera dura un istante,/la sua bontà per tutta la vita./Alla sera ospite è il pianto/e al mattino la gioia.//Ascolta, Signore, abbi pietà di me,/Signore, vieni in mio aiuto!/Hai mutato il mio lamento in danza,/Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
Vangelo di Marco (5,21-43) - In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
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