LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - È la penultima domenica dell'anno liturgico. Gesù, ormai prossimo alla conclusione della sua vicenda terrena, ci lascia le sue consegne: «Dalla pianta di fico imparate la parabola». Quale parabola? Imparare a osservare e giudicare "i segni dei tempi". Si tratta di segni che affiorano nella natura, come le prime gemme degli alberi, ma si tratta anche e soprattutto di segni che affiorano nella storia. Il concilio Vaticano II li individua nella direzione di tutto ciò che fa crescere la dignità umana nel presente e nel futuro, in qualsiasi angolo della terra ciò accada. Non c'è dunque solo la profezia espressamente riconosciuta come tale, che di tali segni è anticipazione e interpretazione. C'è anche una profezia "esterna" all'ambito religioso e a quello espressamente cristiano. Si può considerare così ogni forma autentica di impegno da parte di chiunque, purché vada nella direzione della liberazione e della realizzazione autentica di tutto l'uomo e di tutti gli uomini. Ciò coincide con il piano salvifico di Dio, che vuole la felicità dei suoi figli. A quest'opera messianica, che allarga la visione e l'azione del Messia a quella "forza messianica" presente nella storia di cui parlava Walter Benjamin, siamo tutti chiamati. Chiamati a avvertire ed annunciare la venuta di Colui che è già alle porte: le porte della nostra vita, del nostro tempo, della nostra cosiddetta civiltà.
PREGHIERA
I fichi qui al Sud
iniziano a perdere le foglie
che cadono in questo Novembre
religioso e assorto.
L'anno liturgico volge al termine, Signore,
e le campagne si preparano
a più vasti silenzi
che talvolta inquietano il cuore
mentre talaltra lo ritemprano.
Ma intanto la tua Parola parla di stelle
che precipitano dai loro percorsi
e di saggi che ne prendono il posto
fino a brillare ancora più luminosi di esse.
Aiutaci allora ad acquistare saggezza
e a saperla trasmettere, donando e ricevendo la tua luce. Amen!
(GM/18/11/12)
Daniele (12,1-3) - In quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di angoscia, come non c'era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.
Vangelo di Marco (13,24-32) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
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