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Sei in /Rubriche/La Locandina/LA LOCANDINA 2012/27^ Domenica dell'anno 2012 (B)

Un amore che non può essere manipolato né pilotato secondo l'arbitrio umano

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Nel Vangelo di oggi Gesù si esprime chiaramente per il valore duraturo e continuo del matrimonio, in quanto segno ed espressione di un amore che provenendo da Dio, non può essere manipolato né pilotato secondo l'arbitrio umano. Nel nostro linguaggio diremmo che proprio l'amore umano manifesta l'eredità divina che Dio ha impresso non solo nel nostro cuore, ma nella nostra intera esistenza. Pensare che l'amore tramonti, o si possa spegnere ed accendere a nostro piacimento, significa ignorare la grandezza che esso ha e che è un valore di principio, perché era fin dal principio (apò de archês). Quella grandezza che Gesù rivendica all'amore contro tutti coloro che l'hanno oscurata e relativizzata, invocando la permissività di Mosè. Risponde: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola». Se le cose stanno così qualcuno potrebbe pensare che l'amore deve essere durevole in forza di un dinamismo automatico e che quando ciò non accade è perché esso si inceppa. Non è così e la seconda lettura ci descrive fin dove può condurre l'amore e che cosa esso debba principalmente avere a cuore: non la felicità propria, ma il bene di chi è amato. Dobbiamo sapervi leggere infatti che il dono di Gesù è radicale e senza riserve. Per questo la sua vita è stata offerta per tutti (ypér pantòs, cioè per ciascuno e per tutti). È anche questo un motivo più che legittimo per continuare a intendere e ritenere perfettamente valida nella messa la formula "questo è il mio sangue versato per voi e per tutti".

PREGHIERA
Concedici, Signore, sempre uno spazio ampio di cielo,
dove poter volare sempre più in alto e sempre più lontano,
pur non separandoci mai tra di noi.
E tutto ciò in quei rapporti
nei quali si va consumando la nostra vita;
sì la nostra vita quotidiana,
dove abbiamo bisogno di pane e di perdono
e di ali che ci sorreggano nel volo.
Osiamo chiederti qualcosa
che fa oggi paura persino domandare:
un amore più forte dei nostri stati d'animo,
e ancor di più: che sia resistente alle delusioni più cocenti
e alle più inspiegabili incomprensioni.
L'amore che era fin da principio
sia principio costante del nostro esistere
e diventi l'unico scopo per cui vivere e morire! Amen! (GM/07/10/12)

Ebrei 2,9-11 (traduzione interconfessionale) - Ma guardiamo a Gesù: egli per poco tempo fu fatto inferiore agli angeli; ora invece lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto. Così, per grazia di Dio, la sua morte è stata un vantaggio per tutti.Dio, che crea e conserva in vita tutte le cose, voleva portare molti figli a partecipare della sua gloria. Quindi era giusto che egli, mediante la sofferenza, rendesse perfetto Gesù, il capo che li guida verso la salvezza. Infatti, tutti hanno un unico Padre: sia Gesù che purifica gli uomini dai peccati, sia gli uomini che da lui vengono purificati. Per questo Gesù non si vergogna di chiamarli fratelli.

Vangelo di Marco (10,2-16) - In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

07/10/2012
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