ORSOMARSO - Già messo sotto pressione quotidianamente come Commissario del Consorzio di bonifica Valle Lao, per il sindaco di Orsomarso Angelo Paravati si apre un nuovo fronte di crisi all’interno della propria compagine amministrativa lacerata da tempo da profonde divisioni interne e forti contrasti fra i vari assessorati. Dell’esistenza di una sorta di stato confusionale nella gestione delle cose amministrative ci si era in qualche modo resi conto dopo l’emissione di un’ordinanza sindacale, la n. 22 del 24 luglio scorso, immediatamente revocata nel giro di 24 ore con analogo provvedimento n. 23 del 25 luglio successivo.
L’oggetto del provvedimento di carattere ‘’contigibile e urgente’’, con tanto di relazione dell’Ufficio tecnico comunale, riguardava i lavori di sistemazione della passerella sul fiume Argentino in località Piano dei Morti per i quali era stata impegnata una somma di 3 mila euro e si era individuata una impresa locale di fiducia dell’Amministrazione comunale per l’esecuzione e messa in sicurezza. La repentina revoca motivata con il fatto che bisognava adottare provvedimenti ancora più risolutivi, non garantiti da quelli già individuati, non aveva convinto per niente chi ne era venuto a conoscenza e tutti avevano pensato all’ennesima puntata dello scontro fra assessori. Dopo il solito chiacchiericcio andato avanti per le successive due settimane e la chiusura al transito pedonale della passerella in questione, è l’assessore al Territorio Antonio Papa ad uscire allo scoperto con una sorta di lettera aperta che entra nel merito e chiede al sindaco di convocare la Giunta per fare chiarezza su alcuni aspetti della vicenda che sembrerebbe assumere contorni abbastanza torbidi.
“Intervenire con un’ordinanza sindacale contigibile e urgente – scrive Papa – per un lavoro di manutenzione come quello in questione, che dovrebbe essere normalmente programmato, è un atto illegale. Se poi il sindaco, come da egli stesso affermato, non conosceva l’esistenza dell’ordinanza, la cosa è di una gravità inaudita, perché significa che qualcuno a sua insaputa ha redatto l’ordinanza e firmato al suo posto. Credo che il sindaco, a questo punto, a difesa della sua persona e delle istituzioni dovrebbe sentire il bisogno e il dovere di fare chiarezza su questo increscioso episodio, in caso contrario significa che sapeva e dice di non sapere e, se così fosse, per certi aspetti la cosa sarebbe ancora più grave”.
5 commenti.
Per visualizzare lo spazio commenti è necessario accedere al sito.