ORSOMARSO - “Qual è il ruolo del sindaco in questa vicenda? Consulente Enel o sindaco tutore dei diritti dei cittadini di Orsomarso e soprattutto di quelli residenti nella contrada Scorpari, già tante volte offesi con false promesse?”. È questo il duro atto di accusa dei consiglieri del gruppo di minoranza Insieme per Orsomarso che con un comunicato stampa analizzano il problema frana sulla strada per la contrada Scorpari e la conseguente decisione dell’Enel, di interrompere il transito a qualsiasi tipo di autoveicolo.
Oltre a mettere in risalto l’evidente conflitto di interessi di Angelo Paravati, nel suo doppio ruolo di sindaco e di legale della società elettrica, Alfredo De Caprio, Aldo Marra, Gianluca Bottone e Paolo Befezzi richiamano alla memoria il duro scontro in Consiglio comunale del 14 giugno dello scorso anno durante il quale, in sede di approvazione del bilancio, fu votata la delibera di acquisizione al patrimonio del Comune di Orsomarso, previo il pagamento di 60 mila euro come contributo una tantum, della strada in questione.
Strade che, nel frattempo sono diventate di uso pubblico. “Come mai – si chiedono gli esponenti dell’opposizione – il sindaco e i suoi assessori non hanno provveduto alla rimozione della frana e al conseguente ripristino della viabilità dal momento che risultano iscritti nel bilancio in entrata 60 mila euro? Erano somme destinate alla manutenzione della suddetta strada o servivano per poter equilibrare un bilancio non veritiero e privo di contenuti?”.
Il gruppo di Insieme per Orsomarso ricorda che la proposta di acquisizione portata avanti dall’Amministrazione non fu condivisa né da loro, né tanto meno dai partiti politici (Ds, Sdi, Verdi) alle associazioni (Abystron, La Scossa, Fidas Advs) e da moltissimi cittadini, come dimostrano le oltre 400 firme raccolte in paese. Tutti si erano fatti latori di una proposta alternativa che prevedeva la costituzione di una commissione consiliare estesa a cittadini, forze politiche, associazioni, rappresentanti dei comuni limitrofi e dell’Amministrazione provinciale.
Un’iniziativa che non fu neanche presa in considerazione dalla maggioranza consiliare che tirò dritto per la sua strada. Intanto però, il blocco della viabilità, oltre ai disagi enormi per i cittadini, ha sollevato forti proteste e dubbi di legittimità, innanzitutto perché si tratta di una strada di uso pubblico e per il fatto che le barriere, così come posizionate, non potrebbero essere rimosse neanche per eventuali gravi emergenze che dovessero insorgere.
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