ORSOMARSO - Il sindaco di Orsomarso Angelo Paravati e l’intera Amministrazione comunale vengono sollecitati a prendere le dovute iniziative rispetto alla decisione del Tar Calabria di annullare l’ordinanza n. 974/92 di acquisizione al patrimonio comunale delle strutture realizzate dall’ex Azienda di Stato per le foreste demaniali di Castrovillari in località Tavolara, Massete e Valle Italiana.
Stavolta la questione che riveste un forte significato politico, oltre che di natura squisitamente amministrativa e tecnico-giuridica, è stata posta sotto forma di lettera aperta indirizzata al primo cittadino, agli Assessori e Consiglieri comunali nonché al Responsabile dell’Ufficio tecnico, da Giuseppe Blundi che all’epoca dei fatti ricopriva la carica di assessore all’Urbanistica del Comune di Orsomarso e fu protagonista di un’iniziativa che suscitò non poco clamore. Dopo aver spiegato, le motivazioni che lo spinsero a promuovere doverosamente l’azione nei confronti della Regione con il fine di riportare nella legittima disponibilità del comune di una parte di territorio di particolare pregio ambientale e forestale, l’ex assessore aggiunge:
“Lei, signor Sindaco, sicuramente conosce bene quanto ho riportato, per essere alla guida dell’Amministrazione Comunale, quasi ininterrottamente, dal 1993 ad oggi. Così come conosce bene, per esserLe stata notificata, la decisione definitiva del TAR Calabria che, pur annullando con motivazioni discutibili l’ordinanza di acquisizione dei beni citati, di fatto non si pronuncia sulla proprietà del terreno, messa in discussione dalla parte ricorrente, che perciò rimane immutata a favore del Comune. Il lungo tempo trascorso e la stessa decisione del Tar – prosegue Blundi – non hanno, pertanto, modificato le motivazioni che stavano alla base dell’iniziativa a suo tempo intrapresa. Di conseguenza, oggi resta completamente a suo carico e di quanti a vario titolo sono i destinatari di questa lettera, il dovere di continuare, mettendo in atto le iniziative e gli atti necessari previsti dalla legge affinché il Comune possa rientrare in possesso del proprio territorio.
La decisione di inviarvi questo scritto in forma pubblica – conclude – scaturisce dal fatto che, fino ad oggi, nelle vostre iniziative l’argomento in questione non è comparso e dal timore che tale atteggiamento suscita, facendo percepire l’esistenza di un’aria di disinteresse e di volontà di accantonarlo tacitamente. Trattandosi, però, di un problema che per diversi aspetti è di rilevante interesse per il nostro paese, spero che questo comune sentore sia sbagliato e che siate, invece, orientati ad avere la stessa determinazione, nella difesa del territorio comunale, che ebbero gli Amministratori e il Sindaco dell’epoca, i quali, anteposero, come doveroso, gli interessi del Comune a qualsiasi altra cosa”.
Che le preoccupazioni di Giuseppe Blundi e di tanti ad Orsomarso non siano del tutto infondate rispetto ad una vicenda sulla quale, probabilmente, all'interno dell'Amministrazione comunale si farebbe volentieri calare il silenzio e l'oblio, derivano anche dal fatto che il sindaco e la giunta hanno poco più di due settimane per decidere il da farsi, assumendosene evidentemente tutte le responsabilità.
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