ORSOMARSO - Un Consiglio comunale straordinario ed urgente per discutere della situazione politico-amministrativa del Comune di Orsomarso alla luce dell’evidente stato di crisi endemica in cui versa la compagine guidata dal sindaco Angelo Paravati. Lo ha chiesto formalmente il gruppo di minoranza Insieme per Orsomarso che ha espresso grande preoccupazione per la paralisi totale della gestione dell’Ente con una Giunta che ormai da tre mesi si riunisce soltanto per le cose straordinarie e quindi non si limita neanche al disbrigo dell’ordinaria amministrazione.
Come già espresso dal capogruppo Alfredo De Caprio ai primi di gennaio, all’indomani della lettera con la quale il sindaco aveva azzerato le deleghe dei suoi assessori, i consiglieri di opposizione chiedono che venga fatta chiarezza pubblicamente su tutto ciò che durante questo lungo periodo è filtrato dagli spifferi del palazzo comunale: assessori che ormai non si rivolgono più la parola fra di loro, pesantissime accuse reciproche di aver gestito in modo molto discutibile le deleghe ricevute, parole grosse volate sia durante l’ultima seduta del civico consesso che in Giunta dove talvolta si è sfiorato lo scontro fisico.
Tutte cose di cui in paese si parla diffusamente e che vengono confermate pubblicamente dai singoli componenti dell’esecutivo e da parte dei vari esponenti della maggioranza. Una situazione di paralisi totale che, secondo i consiglieri Alfredo De Caprio, Aldo Marra, Gianluca Bottone e Paolo Befezzi, ha come unica vittima l’intera comunità di Orsomarso abbandonata a sé stessa, senza una guida ed un punto di riferimento certo, quale dovrebbe essere un’amministrazione comunale. Per la verità, da quanto si è appreso, il sindaco Angelo Paravati nei giorni scorsi avrebbe distribuito nuovamente le deleghe confermando nell’incarico gli stessi assessori e smentendo così quanti, all’interno della maggioranza, avevano spinto fortemente per rimuovere dalla carica qualche assessore che si sarebbe reso protagonista delle lamentate intemperanze.
Ma evidentemente la decisione non sarebbe stata frutto di una scelta unitaria e condivisa, infatti almeno due degli assessori non avrebbero controfirmato per accettazione la notifica dell’incarico. L’intoppo sembra che in questo caso sia legato alla delega di vicesindaco della quale non è fatta menzione nella comunicazione del primo cittadino e che, invece, sarebbe rivendicata da entrambi i Papa. Ma, com’è universalmente noto, di Papa ce n’è uno solo!
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