Il ministro dell'Ambiente risponde a 2 interrogazioni parlamentari. Parco del Pollino, entro fine aprile la nomina del commissario. Il provvedimento sarebbe stato determinatoda una «grave e preoccupante situazione gestionale».
CASTROVILLARI - Una «grave e preoccupante situazione gestionale». Questa la motivazione importante che avrebbe indotto il Ministero dell'Ambiente, retto da Alfonso Pecoraro Scanio, ad avviare le procedure di commissariamento del Parco Nazionale del Pollino. La notizia arriva direttamente dalla Camera dei Deputati grazie alla risposta del responsabile del dicastero, in data 6 marzo, alla interrogazione parlamentare precedentemente inoltrata dai deputati dell'Ulivo Bocci e Boffa sullo stato dei commissariamenti in atto in molti parchi italiani.
Si amplia così il quadro della situazione di stallo amministrativo del Parco Calabro Lucano, oggetto, verso la fine di gennaio, di una procedura di revoca del mandato presidenziale e di scioglimento del consiglio direttivo. Le cause che portarono al procedimento erano la non realizzazione del Piano del Parco, la questione dello spot mai andato in onda, costato centinaia di migliaia di euro, che aveva come testimonial il calciatore del Milan e della Nazionale italiana, Rino Gattuso, e altre situazioni amministrative. Ma ora, con la risposta scritta del Ministro si ha certezza del fatto che l'iter per il commissariamento sia già in atto e non più una diceria.
Ma la cosa che balza agli occhi è certo la motivazione addotta dal dicastero che formalmente scrive «grave e preoccupante situazione gestionale». Punti che di sicuro attendono un chiarimento anche da
parte del dicastero all'indirizzo del Presidente Fino, che, ora, attende dunque il nome del suo commissario, come lui stesso lo fu dell'ex Presidente Mauro Tripepi. Nella stesso testo di risposta del Ministero, però, si possono leggere altri importanti passaggi che evidenziano la "nuova politica" del dicastero che «porterà a rimettere al centro dell'attenzione politica i parchi e l'importante funzione che essi svolgono nel sistema naturale della rete ecologica e rilancerà il futuro stesso delle aree protette».
Da leggersi in questo senso anche la questione delle cariche dirigenziali e di presidenza, che, proprio in questa fase di stallo gestionale un cartello di associazioni ambientaliste del territorio calabro lucano avevano chiesto di grande spessore culturale e non mutuate dalla politica. E in tale senso nella stessa risposta all'interrogazione n. 5-00652 il Ministero sembra dar conto agli attivisti del Pollino dichiarando espressamente che i presidenti «saranno individuati - è scritto - tra soggetti di provata qualità culturale ed esperienza professionale in modo da raggiungere nel più breve tempo possibile anche l'intesa con le Regioni interessate, superando, così, anche l'era dei commissariamenti» che viene ritenuto come uno «strumento con conseguenze frustranti per le esigenze dei territori e delle comunità delle aree protette», anche se a volte «"necessario per risolvere le difficoltà o incapacità di gestione» prima della nomina dei nuovi presidenti. Si potrebbe dunque a breve aprire una nuova fase per il Parco del Pollino. La determinazione del Ministero dell'Ambiente, infatti, dovrà arrivare entro la fine di aprile, quando scadrà il periodo procedurale che per legge è a disposizione del dicastero per risolvere la situazione di difficoltà gestionale evidenziata nell'atto di revoca del mandato all'indirizzo della presidenza dell'area protetta più grande d'Italia.
Fonte La Gazzetta del Sud - (martedì 13 marzo 2007)
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