A Scalea scoppia il problema Lsu
SCALEA – A Scalea scoppia il problema della stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili. Il segretario generale della Uil di Cosenza Benedetto Di Iacovo, che ieri pomeriggio ha incontrato i lavoratori in un’affollata assemblea presso la sede Uil di Scalea, ha chiesto un incontro urgente al sindaco Mario Russo per avere chiarimenti sulle procedure usate.
Sono 33 gli Lsu del Comune di Scalea, utilizzati in parte per l’assistenza agli anziani, la pulizia delle strade, degli uffici comunali ed adibiti anche a lavori di ufficio all’interno della struttura burocratico-amministrativa dell’Ente. Da quanto si è appreso, sembra che l’Amministrazione comunale, negli ultimi giorni di dicembre, abbia portato a termine la procedura di stabilizzazione per quattro unità annunciando, nel contempo, analogo provvedimento per altri sette lavoratori entro il 31 gennaio ’05.
Dell’iniziativa sembra che i lavoratori fossero stati messi al corrente dallo stesso primo cittadino durante un apposito incontro. Tuttavia, ciò che ha fatto salire la tensione pare sia stata proprio la mancata attivazione del tavolo di concertazione, previsto dalla Legge regionale n.20/2004 che stabilisce criteri e modalità per l’attuazione delle procedure di stabilizzazione.
“È una partita delicata – ha dichiarato Di Iacovo – che richiede un alto senso di responsabilità da parte delle amministrazioni locali, le quali devono ricordare che, grazie a questa manodopera a costo zero, hanno potuto offrire servizi altrimenti indisponibili. L’amministrazione deve tendere, compatibilmente con quanto stabilito dalla legge finanziaria dello Stato e dalla normativa vigente, ad una stabilizzazione effettiva di tutta la forza lavoro in carico con un definitivo azzeramento del bacino di precariato, atteso che i lavoratori Lsu e Lpu sono destinatari di una ‘’dote’’ di 30 mila euro da erogare per ciascuno stabilizzato.
La richiesta che come Uil abbiamo indirizzato all’amministrazione comunale – ha concluso Benedetto Di Iacovo – ha il solo e unico scopo di verificare, da una parte l’applicazione dei criteri che presiedono alla selezione dei lavoratori da avviare a stabilizzazione, dall’altra di conoscere i restanti impegni assunti per gli anni a venire con l’obiettivo di svuotamento del carico attuale di lavoratori precari; fermo restando che non consentiremo tentativi di aggiramento delle norme o, peggio, di operazioni clientelari”.
(san.pio gio.)
05/01/2005
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