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L'Azione cattolica prega per il Papa

La preghiera dell’Azione cattolica della diocesi di San Marco Argentano - Scalea per il papa Giovanni Paolo II, che si era intensificata in tutte le parrocchie non appena si era sviluppato il tam tam di notizie sull’aggravarsi delle condizioni di salute del pontefice, dopo l’annuncio della sua morte, si è trasformata in meditazione profonda e commossa per colui che è stato una grande e sicura guida spirituale e morale che ha seguito con attenzione e amore questo movimento nei suoi quasi 27 anni di pontificato.
“Abbiamo visto il suo volto sofferente – ha dichiarato il presidente dell’Ac Francesco Aragona – affacciarsi nonostante tutto a benedire la folla che in piazza pregava e piangeva di partecipazione e di commozione. Oggi l’Azione Cattolica tutta è in preghiera per il Papa. È stata con lui nel Getsèmani della solitudine. È stata con lui lungo la via di questo Calvario: avrebbe voluto portare la croce con lui e per lui. Lo ha fatto e lo fa nella preghiera. Abbiamo voluto anche noi essergli accanto nell’ora estrema con quella medesima amorosa vicinanza con la quale Giovanni Paolo II da quasi 27 anni ha accompagnato la Chiesa e il mondo intero. Chiedo a tutte le associazioni di pregare per il Santo Padre, nelle chiese e in ciascuna famiglia. Sappiamo che la sua sofferenza è stata seme di vita per la Chiesa e parola di Vangelo per chi crede e per chi non crede. Anche nel silenzio e nel dolore il Papa ha continuato ad evangelizzare il mondo. Di questo gli diciamo grazie”.
Una preghiera spontanea, corale e affettuosa, quella che ha accompagnato il papa in questi suoi ultimi giorni di passione durante i quali ha compiuto il grande passo con il quale si è congedato dal mondo ed è tornato a Dio.
In tutti i paesi della diocesi, da San Marco, a Tortora, a Belvedere, Cetraro, San Sosti, Sangineto, Praia a Mare, Roggiano, a Orsomarso e via dicendo, le chiese si sono riempite di fedeli che hanno meditato il rosario intervallato da letture del vangelo, preghiere e salmi; ma i veri protagonisti in assoluto sono stati i giovani, i cosiddetti Papa boys, che si sono radunati in veglie di riflessione, con gli occhi lucidi nei quali si leggeva un senso di solitudine e tristezza ma anche di quella profonda dolcezza e letizia di chi ha condiviso con Giovanni Paolo II momenti indimenticabili di incontri gioiosi.
Così, a poco a poco, ciascuno ha ripreso il filo dei ricordi dal proprio archivio personale della memoria ed ha scoperto che questo grande uomo che ci ha appena lasciato è invece ben presente e vivo con una traccia indelebile in ogni persona.
03/04/2005
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