LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «Siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova» (2^ lettura). La risurrezione non può essere capita se non come vita radicalmente nuova e ciò richiede non solo una nuova teologia, ma anche una nuova antropologia. Cioè una concezione innovativa dell'uomo oltre che di Dio. La morte certamente la conosciamo, ma la conosciamo sempre dall'esperienza indiretta che ne facciamo negli altri. Quando la conosceremo direttamente sarà troppo tardi, per poter elaborare una nostra dottrina o anche una qualche immagine di essa. Sembrerebbe che lo stesso accada con la vita nuova, di cui la risurrezione non è che l'inizio: solo l'inizio di ciò che invece dura eternamente. Per questo è più che ovvio che ci domandiamo, al pari dei discepoli, che scendevano dal monte della trasfigurazione che cosa voglia dire risorgere dai morti» (Mc 9,9-10). E tuttavia se non possiamo fare ancora l'esperienza della risurrezione fisica, abbiamo la possibilità di risorgere realmente sul piano morale, come anche sul piano psicologico. Le due dimensioni camminano insieme: entrando nella dinamica della Grazia che ci colloca ben al di sopra di dove noi avevamo osato pensare, cioè sul piano della vita rinnovata nella quale occorre avanzare ogni giorno, facciamo sì che fioriscano in noi i germogli dirisurrezione, anche se talvolta proprio questi sembrano nascere e crescere insieme alle spine che la vita non ci risparmia.
PREGHIERA
Ho guardato dentro la corona di spine,
intrecciata, Gesù, per commemorare la Tua,
quella che incoronava il tuo capo,
grondante sangue e tutto il Tuo indomito amore
ben più grande d'ogni inaudita violenza.
Ho cercato tra i teneri rami
di quei rovi i germogli, trovandoli
inermi e indifesi come indifesa è la vita:
ho capito che Tu per tutti sei morto e risorto,
anche per coloro che, assoldati ad uccidere,
sarebbero stati a loro volta trafitti
senza alcun onore o pietà.
Si, la Pasqua non è solo a vantaggio dei buoni
è vittoria dell'uomo sul disonore e la morte,
è la gioia che scaturisce in ogni uomo
che oltre le spine sa vedere possibilità
di speranza e futuro. Alleluia! (GM/15/04/14)
Lettera di Paolo ai Romani (6,3-11) - Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. Lo sappiamo: l'uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Parola di Dio.
Vangelo di Matteo (28,1-10) - Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L'angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: "È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete". Ecco, io ve l'ho detto». Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
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