LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il Vangelo di Giovanni ci rimanda a prima della notte dei tempi: a quell'eterna realtà che non è solo principio, ma grembo di ogni inizio. È ciò che gli antichi greci, e con loro anche l'evangelista, hanno chiamato archē, cioè primo e ultimo fondamento, origine di ogni altra cosa e oltre la quale non possiamo assolutamente spingerci: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio». Il "Verbo" (logos) è, a sua volta, non la semplice "parola" come espressione fonetica, ma il pensiero e il disegno, la sapienza e il progetto di Dio. Il Salmo di oggi descrive la Parola di Dio come benedizione e come pace, che diventa però messaggio "che corre veloce" per comunicare il piano pensato da Dio: piano di gioia inaudita per gli uomini. Il Vangelo ne mostra il suo arrivo, nella pienezza dei tempi, nella persona di Gesù. Strano a dirsi, ma proprio Lui, la Parola, si fa carne e diventa "infante", cioè non capace ancora di parlare (fari). È la trovata più paradossale e geniale di Dio ed avviene nell'Incarnazione: a proclamare la Sua fama (termine che risale alla stessa radice, come anche favella) sarà un bambino che parla con la sua presenza, la sua debolezza e tutta la sua tenerezza. La pace del messaggio del 1° Gennaio e tutta la tenerezza della Madre di Dio sono in quell'abbraccio: un infante che si stringe alla Madre e con lei a tutta la nostra umanità da lei
rappresentata.
PREGHIERA
Una luce ormai brilla nel mondo,
ma è una luce discreta,
come protetta e al riparo,
resistente anche nella notte più tempestosa.
Non è solo una luce, ma sei Tu, Gesù, quella luce:
luce che riscalda, oltre che illumina,
chi viene a contatto con essa;
riscalda i nostri stati d'animo
con cui siamo inclini a rannicchiarci
perdendoci nei nostri angusti orizzonti.
Tu nulla disprezzi, ma tutto abbracci
di questa nostra umanità, che, come Tua Madre,
guarda lontano e tuttavia nel suo sorriso
cela una sofferenza
che solo un amore più grande,
un amore colorato d'Infinito,
ha già illuminato. Grazie, Gesù, grazie Maria! (GM/01.01.14)
Dal Salmo 147 (versi scelti) Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.
Celebra il Signore, Gerusalemme, /loda il tuo Dio, Sion, /perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, /in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. / Egli mette pace nei tuoi confini /e ti sazia con fiore di frumento. /Manda sulla terra il suo messaggio: /la sua parola corre veloce. / Annuncia a Giacobbe la sua parola, /i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. /Così non ha fatto con nessun'altra nazione, /non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
Inizio del Vangelo di Giovanni (Gv 1,1-5.9-14) - In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
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