LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il Vangelo odierno contiene la terza parte del "Discorso della montagna". Da esso sono omesse alcune sezioni, rimandate ad altre ricorrenze, come ad esempio, gli insegnamenti, che saranno ripresi nell'imminente mercoledì delle ceneri, sulla pratica della giustizia, sulla preghiera e sul digiuno. Il Vangelo insiste sulla radicalità nell'aderire a Dio. Infatti questa volta non riguarda specifici comandamenti, bensì la fiducia totale ed incondizionata in Dio come Padre, nemmeno paragonabile a quel padrone che è la bramosia della ricchezza terrena e che s'impossessa prima del cuore e poi dell'intera esistenza di un essere umano. Né può valere la giustificazione della garanzia di un futuro, perché anche il futuro, al pari del presente, è da affidare interamente a Dio, partendo dal presupposto che egli nutre e veste le creature più piccole e umanamente più insignificanti. Se per esse Dio è e rimane il Creatore che le sostiene in vita, per noi, dice Gesù, è "il Padre che è nei cieli", e che tuttavia vuole il nostro impegno totale, per affermare il suo regno di misericordia e di pace proprio sulla nostra terra.
PREGHIERA
Come le prime gemme bucano le ruvide scorze dei rami
così Ti chiedo, mio Dio, che la Tua Presenza
riaffiori nelle più aride stagioni dell'animo.
Se talvolta tutto vacilla, come gli alberi scossi
qui tra i monti nelle notti flagellate dal vento,
resta sempre, Te ne preghiamo, la nostra solida roccia
ed il nostro rifugio di cui parlano i Salmi.
Sì, noi sappiamo che cosa mangeremo
e che cosa vestiremo domani, e tuttavia non sappiamo
- e questo è un cruccio ancora maggiore -
se avremo forza e speranza
per continuare a credere,
per continuare a lottare.
Sostieni la nostra fede e ancor più la nostra speranza. Amen! (GM/02/03/14)
Salmo 62 (Vulgata 61) - Solo in Dio riposa l'anima mia: da lui la mia salvezza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai potrò vacillare. Solo in Dio riposa l'anima mia: da lui la mia speranza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacillare. In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio. Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore.
Matteo (6,24-34) - In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
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