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Sei in /Rubriche/La Locandina/LA LOCANDINA 2014/Battesimo di Gesù 2014 (A)

La sete di giustizia come rettitudine ed equità fin dall'antichità nel piano salvifico di Dio

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La sete di giustizia doveva essere molto grande anche nell'antichità. Diversi secoli prima che Gesù ne riconoscesse l'importanza per il Regno di Dio (Mt 5,6), affiorava nei testi biblici anche come aspirazione generalizzata all'esercizio e al godimento del diritto. Questo viene identificato in un complesso normativo (mishpàt), Questo viene identificato in un complesso normativo (mishpàt), che nelle decisioni e nelle scelte storiche del Messia di Dio realizza il Suo piano salvifico. Avviene attraverso ciò che lo costituisce come tale, cioè come piano salvifico: la rettitudine e l'equità. Sicché il "diritto" biblico altro non è che la realizzazione della sapiente e santa volontà benefica di Dio. È la "giustizia" che la Bibbia chiama zedaqà. Per ben tre volte tale "diritto" ricompare nel testo di Isaia (prima lettura: primo dei 4 carmi del "Servo di JHWH"). È un diritto che il suo inviato dovrà portare, proclamare e stabilire all'interno del proprio popolo e fino alle isole più lontane. Riprende forma e concretezza storica quanto Geremia aveva indicato come uno dei nomi stessi di Dio: "Signore-nostra-giustizia" (Ger 23,6). Il Vangelo di oggi presenta Gesù già adulto che si reca da Giovanni il Battista per essere "battezzato". All'obiezione di costui, che gli dice che egli non ne ha alcun bisogno, Gesù risponde: «conviene che così adempiamo ogni giustizia», scendendo così nell'acqua e ricevendo quel battesimo che invece altri, nella loro presunzione di essere giusti, non sentivano il bisogno di ricevere (Lc 7,30: i dottori della legge ed i farisei). Collegando insieme quanto finora detto, si arriva alla conclusione che Gesù compie un gesto che lo pone in un intenso rapporto sia con il piano salvifico di Dio sia con gli uomini, con i quali vuole solidarizzare fino in fondo, prendendone e cancellandone il peccato, nel realizzare così la giustizia.

PREGHIERA
Si aprirono i cieli, mentre Tu, Gesù,
emergevi dall'acqua, laddove il Giordano sfocia
in uno dei punti più profondi del mondo.
Fin lì dunque sei venuto
ad adempiere "ogni giustizia".

Davvero diversa è la Giustizia di Dio
dalla nostra ben scarsa giustizia:
Tu sei l'Infinito di Dio
venuto a cercare l'abisso.

E in quell'abisso in cui sprofonda l'umano:
nelle ingiustizie, subite talvolta in silenzio,
Tu sei consacrato
Messia dei perdenti del mondo,
per realizzare il meraviglioso
e sconvolgente progetto di Dio,
dove l'ultimo emerge e la superbia sprofonda. (GM/12/01/14)

Profeta Isaia (42, 1-4. 6-7) - Così dice il Signore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».

Vangelo di Matteo (Mt 3, 13-17) . In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed una voce dal cielo disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».

 

12/01/2014
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