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LA LOCANDINA
Ecco una nuova rubrica che giunge ad arricchire con un contenuto particolare il nostro sito web. L’abbiamo voluta intitolare Locandina e riporta la e mail che don Giovanni Mazzillo invia settimanalmente a tanti amici sparsi in varie parti del mondo. Essa riporta i brani delle letture della liturgia domenicale accompagnate o precedute da brevi riflessioni.
23/11/2014
LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Quello di oggi sarà l'ultimo appuntamento settimanale con la "Locandina di don Giovanni Mazzillo". Non è una scelta della redazione di Abystron, né tantomeno mia personale, ma è la decisione alla quale è giunto l'autore e che noi rispettiamo, ma che ci lascia una certa malinconia. Interpretando anche l'opinione delle tante persone che seguivano puntualmente questo incontro con don Giovanni Mazzillo attraverso il nostro sito, riteniamo che sicuramente ci mancheranno le riflessioni profonde, le idee, le sollecitazioni e le "provocazioni" che puntualmente ci giungevano e toccavano l'animo di ciascuno di noi, rappresentando ora un conforto, ora un incoraggiamento o "semplicemente" un'affettuosa manifestazione di presenza e di amicizia consolidatasi nel tempo.
16/11/2014
LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - È frase ricorrente che l'uomo è artefice del suo destino. È vero, ma occorre tener presenti due considerazioni previe. Innanzi tutto che la nostra micro-storia, inserita nella storia del mondo (macro-storia), non è un "destino", perché non è un percorso fatale che a noi spetta solo riprodurre, come gli attori che devono "rappresentare" un copione già scritto. La nostra "storia personale" ubbidisce pertanto non a una predeterminazione, ma ad una libertà individuale, quella di ciascuno di noi, e, tuttavia, non è un valore a sé, come se fosse slegata da tutto, ma è una realtà sempre dinamica e relazionale. Cioè: nasce, si sviluppa e si compie in una rete di rapporti con gli altri.
09/11/2014
LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Anche questa domenica (32^ del tempo ordinario) cade in una ricorrenza che ne prende il sopravvento. È il giorno anniversario della dedicazione della basilica di S. Giovanni in Laterano, così denominata per il suo antichissimo battistero, ma originariamente dedicata al "Santo Salvatore", dopo la sua costruzione voluta da Costantino. Essendo allora sede del Papa, che la consacrò il 9 novembre 324, è ritenuta la prima di tutte le chiese d'Occidente e da qui la sua "memoria" liturgica, in segno di comunione "cattolica", cioè universale, con tutte le chiese del mondo.
02/11/2014
LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - L'affermazione di Gesù del Vangelo di oggi: «Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato» contiene due affermazioni davvero consolanti per questo giorno velato di mestizia, ma che prende il posto della domenica 31a del tempo liturgico ordinario: 1) l'impegno da parte Sua di non perdere nessuno; 2) il fatto che il Padre lo abbia mandato per affidare a Lui tutti noi.
26/10/2014
LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il messaggio di questa domenica è chiaro, anche se merita un approfondimento, soprattutto relativamente all'amore che ci viene raccomandato. Per il primo comandamento esso deve avere queste caratteristiche: partire sempre dal cuore, (en olēthē cardìa), attraversare continuamente tutta l'anima (psuchē) e pervadere l'intera mente (dianòia). Insomma muovere da tutte le "nostre", risorse, che sono anche le nostre forze. Anche se queste sono ben poca cosa, tuttavia sono quanto abbiamo, ciò con cui noi ci esprimiamo, comunichiamo, progettiamo e persino cadiamo e perdiamo.
19/10/2014
LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il messaggio biblico odierno è la ripresa del primo e fondamentale comandamento: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile. Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,2-3). Lo troviamo anche nella prima lettura, che mette in risalto la scelta del re pagano Ciro da parte di Dio, per la realizzazione dei progetti che Dio stesso ha verso il suo popolo. Ciò prepara l'affermazione del brano evangelico, che va inteso in questo senso: «Restituite a Dio il suo primato e la sua divinità», entrambi attribuiti invece dai romani all'imperatore (Cesare), al quale va dato soltanto ciò che è di Cesare: le monete e il relativo apparato amministrativo.
12/10/2014
LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La frase di Paolo della seconda lettura «Tutto posso in colui che mi dà la forza» è davvero esemplare, non solo perché mette in luce tutta l'energia che Paolo attinge continuamente da Cristo, ma anche perché indica l'atteggiamento sempre propositivo che noi cristiani dobbiamo coltivare. Tuttavia è il risultato di una serie di scelte, che presuppongono un "sì", che viene prima di tutti gli altri. È il "sì" con cui si deve accogliere la chiamata di Dio come l'invito ad una festa, contrariamente a quanto raccontato nella parabola evangelica, dove invece sono registrati dei "no" decisi e addirittura reazioni violente fino all'assassinio verso coloro che recano gli inviti.
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