ROTONDA (PZ) – Un incontro in tempi brevi per chiarire in maniera definitiva “insieme e senza indugio” gli effettivi stanziamenti economici messi a disposizione dalle due regioni. E’ quanto chiede con una lettera il presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, ai presidenti della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e Calabria, Agazio Loiero riguardo la problematica degli ex Lavoratori Socialmente Utili del Parco Nazionale del Pollino.
L’incontro – specifica Pappaterra – dovrebbe servire anche a definire “i tempi, gli eventuali vincoli, le modalità di partecipazione al progetto” perché “si possa fronteggiare insieme questa condizione di precariato ormai inaccettabile e nello stesso tempo condividere l’azione di rilancio dell’area protetta più grande d’Europa”.
La lettera scaturisce da un incontro con le Organizzazioni sindacali, svoltosi nei giorni scorsi al Parco, durante il quale “è emersa con forza – scrive Pappaterra – l’esigenza di portare al massimo livello istituzionale la vertenza degli ex LSU del Pollino, stante lo stato di forte disagio e tensione tra i lavoratori che potrebbe sfociare in gravi problemi di ordine pubblico”.
“E’ già da diversi mesi – continua Pappaterra nella missiva – che l’Ente che rappresento ha proposto un progetto triennale condiviso dai Sindacati, per il quale ha stanziato direttamente due milioni e 400mila euro”.
Il progetto – lo si ricorda – è finalizzato ad attività specifiche dell’Ente Parco che prevedono la gestione dei Centri visita e riguardano anche la sentieristica, la tabellazione, la messa in sicurezza dagli incendi, i siti degradati. Interventi che impiegherebbero 141 ex LSU del Pollino di cui 84 calabresi e 57 lucani.
“Il Parco, infatti – spiega Pappaterra – intende realizzare tale progetto in amministrazione diretta di lavori pubblici in luogo della procedura di appalto, utilizzando, quindi, mediante apposita procedura di selezione i lavoratori suddetti”.
“Come più volte ribadito nel corso di numerose riunioni tenutesi in sede regionale – fa presente il presidente del Parco – il progetto ha la necessità di essere sostenuto dalle due Regioni con un finanziamento che andrebbe sostanzialmente a coprire il costo del lavoro per il triennio 2008/2010. Peraltro – scrive ancora Pappaterra – l’avvio del progetto è urgente per portare avanti le attività istituzionali dell’Ente stesso, come ad esempio la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione degli incendi, la manutenzione della rete sentieristica e la gestione dei Centri visita: attività ormai urgenti – ribadisce Pappaterra – per le quali altrimenti l’Ente arriverà impreparato per affrontare la stagione estiva”.
Paradigma di quanto sostenuto è il Piano antincendio che Pappaterra cita in conclusione per dire che lo stesso “prevede, tra l’altro, al suo interno l’impiego di tale forza lavoro”. Piano che è stato già approvato dal Ministero competente ed è ora al vaglio delle due Regioni.
Fonte: infoParco - 03 Maggio 2008
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