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La minoranza chiede un Consiglio su borse e Valle

Sembra davvero finita la luna di miele fra il sindaco di Orsomarso Angelo Paravati e il gruppo di minoranza guidato da Alfredo De Caprio. Dopo l’interpellanza a risposta scritta, ecco la richiesta di convocazione del Consiglio comunale con all’ordine del giorno borse-lavoro e gestione valle del Fiume Argentino.
A tenere banco, dunque, è sempre la questione ‘’borse-lavoro’’ di cui già avevamo dato adeguatamente conto nei giorni scorsi, con la dura presa di posizione del gruppo ‘’Insieme per Orsomarso’’ che, con una interrogazione rivolta al sindaco Angelo Paravati e per conoscenza al Prefetto di Cosenza, denunciava alcune irregolarità commesse da parte del primo cittadino che, secondo i consiglieri di opposizione, non avrebbe applicato correttamente il regolamento delle borse-lavoro approvato dal Consiglio comunale nella seduta del 5 luglio scorso. In particolare veniva contestato al sindaco l’incongruenza di aver pubblicato l’avviso con il quale si invitavano i cittadini interessati a presentare domanda per partecipare alle borse-lavoro senza che si conoscessero né il bando, con i dettagli tecnici riferiti al progetto da realizzare, né i criteri di formazione della graduatoria; altro elemento ritenuto grave dagli interroganti, era il fatto che veniva citata una delibera di Consiglio comunale che, non essendo stata ancora materialmente scritta e affissa all’albo del Comune, era di fatto un atto inesistente.
Di quest’ultima ‘’irregolarità’’ il gruppo di opposizione aveva deciso di informare anche il Prefetto di Cosenza, cosa che a quanto si è appreso, non è per niente piaciuta al primo cittadino il quale sembra abbia così deciso di tirare diritto per la propria strada. Senza tenere in nessun conto dei rilievi mossi dai consiglieri di minoranza, la Giunta comunale, assente soltanto l’assessore Marianna Sisinno, approvava la proposta del sindaco di avvalersi dell’istituto giuridico delle borse-lavoro per la realizzazione di un progetto finalizzato alla gestione della Valle del fiume Argentino per il periodo estivo, “al fine di regolamentare – si legge nell’atto deliberativo – il flusso di accesso alla zona stessa, in quanto riserva naturalistica, e così pure per la pulizia dell’area interessata al movimento turistico”. Una “gestione in economia” dunque, con un progetto che si svilupperà nel periodo 24 luglio – 1 settembre 2004 e vedrà l’istituzione di 20 borse-lavoro suddivise in due gruppi da 10 persone ciascuna che copriranno l’intero periodo previsto. Nel dettaglio il progetto stabilisce inoltre che l’orario di attività della borsa-lavoro si distribuirà quotidianamente in due turni dalle ore 8 alle 13 e dalle 13 alle 18; i criteri di riferimento per la selezione saranno la maggiore età anagrafica ed il possesso del titolo di studio di scuola media inferiore. Per quanto riguarda la parte finanziaria, il progetto, il cui responsabile designato è Gennaro Marsiglia, prevede un impegno di spesa di ottomila euro prelevati dal capitolo 1731 del Bilancio 2004.
Nessuna concordanza di vedute, allora, fra Amministrazione Paravati e gruppo di opposizione, con quest’ultimo che non è per niente convinto della bontà delle scelte operate ed è, quindi, deciso a dare battaglia chiedendo la discussione più ampia possibile su un tema, come la gestione estiva della valle del fiume Argentino, che è estremamente delicato e molto sentito da parte della popolazione di Orsomarso. Una comunità che, nonostante sia ormai trascorso oltre un mese dalla consultazione elettorale, sembra ancora rimasta esattamente divisa a metà, come l’aveva lasciata il risultato elettorale.
Così il clima idilliaco all’insegna del ‘’vogliamoci bene’’, fatto registrare nel corso della seduta di insediamento, nonostante sia trascorso appena un mese, resta ormai soltanto un ricordo, mentre i fatti disegnano una realtà politica caratterizzata da una evidente contrapposizione frontale in cui, più che a prese di posizioni ufficiali, si ricorre alle voci fatte circolare ad arte per screditare o mettere in cattiva luce l’avversario politico.
Ma forse, al di là delle buone intenzioni e delle dichiarazioni ufficiali di facciata, non c’è mai stata la reale volontà di dialogare veramente affrontando di comune accordo i problemi quotidiani della comunità.
(san.pio.gio.)
22/07/2004
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