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I Vas del Tirreno polemizzano con la Regione

Incendi e polemiche - Mentre i roghi, quasi sempre di natura dolosa, continuano a non dare tregua al territorio del Parco nazionale del Pollino attaccandolo ora da un versante, ora dall’altro, c’è spazio anche per la polemica che in questo caso riguarda le mancate azioni di prevenzione.
Ad innescarla sono stati i Verdi Ambiente e Società (Vas), un’organizzazione nazionale che si occupa di tutela ambientale e culturale, e che ha una propria sede nell’alto Tirreno calabrese. Proprio costoro, infatti, già all’inizio della stagione estiva avevano lanciato l’allarme incendi denunciando la mancanza di una serie di iniziative concrete che andassero nella direzione di azioni di prevenzione.
Gli stessi avevano provocatoriamente chiesto ai responsabili dell’Afor, all’Assessorato regionale ed al Governatore della Calabria se l’azienda forestale fosse diventata socio di Trenitalia Spa e dell’Anas, per la pulizia delle scarpate delle sedi stradali e della rete ferroviaria. I rappresentanti dei Vas spiegano inoltre che, mentre si eseguono interventi che dovrebbero essere di competenza altrui, «le strade comunali montane sono divenute intransitabili, il manto stradale è in lunghi tratti sconnesso ed in altri inesistente, le scarpate sono infestate da erbacce, rovi e le liane invadono la carreggiata le cunette di raccolta delle acque meteoriche sono ostruite e lo sversamento delle acque arreca ulteriori danni e disagi.
Perché
– si chiedono ancora i Vas – tanto disinteresse ed incuria per le zone montane? I settori di intervento previsti dalla legge regionale sulla forestazione, difesa del suolo e foreste regionali, sono stati cambiati a nostra insaputa? La cosa grave, in questa Regione – sempre secondo i VAs - è che il Presidente è un alto magistrato e solo per questo ci si attenderebbe un maggiore rigore nell’attuare e rispettare le norme legislative.
Ma lo spirito e la lettera della legge sono platealmente disattesi e le aspettative dei cittadini di quei cittadini che ancora resistono sulle colline, a presidio del territorio, sono costantemente deluse. È perciò inutile
– concludono i Vas del Tirreno – continuare a parlare in termini superlativi di montagna, celebrare convegni sull’argomento, formulare leggi che sono valide solo sulla carta, quando di fatto le colline e la montagna sono abbandonate e sottoposte ai disastri provocati da straripamenti di torrenti privi di argini e di manutenzione ordinaria.»
04/09/2004
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