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Foderauto: crisi quasi irreversibile

BELVEDERE M.MO – Sulla paventata chiusura della Foderato Brutia di Belvedere Marittimo è sempre alto il livello di allerta da parte di lavoratori, organizzazioni sindacali e forze politiche che chiedono un intervento autorevole del ministro del Lavoro.
Registriamo le prese di posizione del capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera dei Deputati Pino Sgobio e quella del Segretario generale della Cgil Calabria Fernando Pignataro.
«Il Ministro del Lavoro Roberto Maroni – scrive Pino Sgobio in un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro Maroni – intervenga urgentemente e individui insieme alle parti soluzioni capaci di sbloccare la grave e drammatica crisi che sta vivendo la Foderauto di Belvedere Marittimo. Soprattutto nel Meridione del nostro Paese dove più acuta è la crisi sociale, va sostenuto ogni tentativo capace di supportare il già precario e delicato tessuto economico e produttivo, tanto quando la fabbrica in questione, che garantisce il lavoro a settecentocinquanta persone.
Il Ministro del Lavoro – conclude Sgobio – convochi un tavolo di trattativa e scongiuri tutte le ipotesi che mirano a smantellare tale realtà produttiva e occupazionale, dando garanzie certe e definite ai lavoratori che, come è comprensibile, stanno vivendo ore di profonda ansia e angoscia».
Dal canto suo il Segretario generale della Cgil Calabria afferma: «La crisi che sta vivendo la Foderauto di Belvedere Marittimo è una cosa gravissima che riguarda l’economia di tutta la regione, che non deve essere sottovalutata da nessuno, tanto meno dal governo regionale che continua ad assumere atteggiamenti assolutamente inadeguati di fronte a fatti che stanno determinando lo smantellamento definitivo del già esiguo tessuto produttivo calabrese. La foderato – ha aggiunto Fernando Pignataro – è una struttura industriale moderna, con maestranze in possesso di elevatissime capacità professionali grazie alle quali si è potuto far sempre fronte alle commesse in termini quantitativi e qualitativi, una realtà produttiva per cui diventa difficilmente comprensibile una condizione di crisi come quella che si è determinata.
Una fabbrica che dà lavoro a 750 persone (tra diretti e indotti) di cui l’80% donne, il che ha determinato in quel pezzo di Tirreno cosentino una opportunità di crescita sociale e democratica e per cui è facile prevedere l’arretramento che determinerebbe la perdita di questa condizione, in una realtà in cui la criminalità organizzata ha dato inequivocabili segnali di vitalità e di presenza. Solo un forte impegno istituzionale da parte del Governo centrale può costringere la Lear a rivedere il suo atteggiamento e recuperare in pieno il rapporto con Foderauto, in passato è stato così: l’intervento del ministro Bersani fu risolutivo nel convincere la committente a mantenere le commesse diversificando il mercato, oggi è necessario fare la stessa cosa».
Il leader della Cgil Calabria Fernando Pignataro ha aggiunto infine che ognuno deve fare la sua parte, come il sindacato da parte sua che «è già pronto a ricorrere alle iniziative che gli competono, la lotta dei lavoratori è la più appropriata».
(san.pio gio.)
09/09/2004
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