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Sei in /Rubriche/La Locandina/2009/4^ Domenica dell’anno B - 2009

La roccia della nostra salvezza ci illumina e ci strappa al male

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «La roccia della nostra salvezza» è la Parola che ci illumina e ci strappa al male e alle nostre letargie. Si potrebbe formulare così il tema di questa 4^ domenica dell’anno liturgico, in cui ci accompagna la narrazione diretta, viva e senza fronzoli dell’evangelista Marco. La predicazione di Gesù è appena iniziata. La sua parola è avvincente e conquista quanti lo ascoltano. La sua autorevolezza nasce dal coinvolgimento e dalla coerenza del Maestro con il suo insegnamento. Nasce dall’amore con cui egli guarda ogni cosa e soprattutto quanti intercettano il suo sguardo. Parola e sguardo sono in lui così penetranti e veri, che lasciano emergere la verità che è in ciascuno dei suoi ascoltatori. Anche nelle sinagoghe, luoghi di culto e durante la preghiera. Proprio qui il male si può annidare, e così era successo, addensandosi come “spirito impuro” nell’animo di uno dei “fedeli” presenti. Davanti a Colui che parla con autenticità e che alla fine dimostrerà di essere la stessa Verità, la verità dei cuori non può non emergere. Si leva un grido di protesta da parte di chi si sente minacciato, perché ha tanto interiorizzato il male da immedesimarsi in lui, parlandone al plurale: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?». Ma Gesù vi legge un’invocazione d’aiuto e scaccia lo spirito immondo. La sua parola dimostra tutta la sua efficacia e provoca lo stupore delle folle, che si chiedono chi mai egli sia… (Una catena montuosa del deserto israeliano del Negev)

PREGHIERA
Ma chi sei tu, venuto in questo luogo e guidi l’assemblea
come se fossi a casa tua? Chi mai sarai tu, o Gesù?
Pensiamo di saperlo bene, noi qui presenti,
e attribuiamo i dubbi e la realtà del male sempre agli altri,
senza accorgerci nemmeno
di essere come coloro che a Massa e Meriba,
stanchi di Dio e dell’andare con lui in quel deserto,
si trascinavano ormai senza più fede,
solo per inerzia e abitudine…
Tu, che oggi a noi ripeti: “Ascoltate la voce del Signore”,
sei la stessa Voce e sei quella Parola
che trasse il mondo dal caos, così come sottrai gli uomini
all’oscuro male che imprigiona l’anima
fuori e dentro d’ogni sinagoga e d’ogni chiesa.
Fa allora, ti preghiamo, che oggi
noi con coraggio t’invochiamo e siamo rilanciati
con gioia nell’avventura della fede,
fino a non temere le vette,
verso le quali la tua Parola ci conduce. Amen! (GM/01/02/09)

Dal Salmo 94 - Ascoltate oggi la voce del Signore! Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. Se ascoltaste oggi la sua voce! «Non indurite il cuore come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere».

Vangelo secondo Marco (1,21-28) - In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

31/01/2009
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