LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Riportiamo anche oggi, come ormai da tempo, la nuova traduzione del Vangelo, questa volta con l'annotazione dei versetti, tra i quali il 23 e il 24, non riportati dalla liturgia ufficiale. Eppure proprio essi ci aiutano a capire il clima generale intorno a Gesù, diventato sempre più cupo, al pari del volto del ricco di domenica scorsa. Gesù cammina decisamente davanti a tutti, per salire a Gerusalemme, che è evidentemente vicina, mentre coloro che lo accompagnano sono "sgomenti" ed "hanno paura". Gesù avverte il bisogno di prendere in disparte i "dodici", che dopo di lui avranno il compito di guidare gli altri, per prepararli a quanto sta per accadere, sì da far intravedere il disegno di salvezza e di luce dietro gli eventi che si annunciano bui e terribili. Gesù fa così balenare la realtà della sua gloria futura, ma è a questo punto che i fratelli Giacomo e Giovanni si fanno avanti e gli chiedono di poter sedere accanto a lui, primi tra tutti gli altri, al momento della glorificazione. Ciò suscita le risentite reazioni degli altri apostoli, non alieni da gelosie carrieriste. L'insegnamento di Gesù, al pari di tutti gli altri impartiti durante il viaggio, mira a estinguere la radice della gelosia, mostrando ancora una volta che solo il servizio e la dedizione agli altri sono i valori portanti del regno che egli è venuto a inaugurare sulla terra. Ciò collima con quanto preannunciato dal profeta Isaia (1^ lettura) e con quanto troviamo nel Salmo 32, che assicura l'intervento di Dio per liberare dalla morte quanti hanno sperato di essere liberati anche da essa.
PREGHIERA
Ci sono immagini e simboli la cui forza ci strazia...
Così è della bimba soffocata in questi giorni
nel fango intorno a Messina,
così è dell'agnello che viene sgozzato e che muto
è come se ignorasse ciò che sta per succedergli ...
Così è della Tua mite innocenza
che accompagna dolcissima
le tue vigorose parole profetiche.
Quell'arcano segreto che sotto ciò si nasconde,
Ti confessiamo è il più duro da accogliere,
così come incredibile ci appare il tuo amore
che istante per istante si spende
e su un altare si brucia, e che di per sé non si esige
come sacrificio che annienta, perché nemmeno Dio lo pretende,
ma è solo frutto d'un amore che volontariamente
si consegna e si dona.
Ed esso fa volgere gli occhi non già sui carnefici,
poveri pezzi già putridi di un mondo che muore,
ma verso la vita e le sue talora assurde pretese,
con lo stupore dell'agnello, che non apre la bocca,
lo stesso stupore che oggi è anche il nostro,
che a tanto possa arrivare e sia arrivato il Tuo amore.
Grazie, Gesù! (GM/18/10/09)
Dal Salmo 32 - Retta è la parola del Signore / e fedele ogni sua opera. / Egli ama la giustizia e il diritto; / dell'amore del Signore è piena la terra. // Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme, / su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte / e nutrirlo in tempo di fame.
Vangelo di Marco (10,32-45) - Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, o derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e
lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà". Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: "Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo". Egli disse loro: "Che cosa volete che io faccia per voi?". Gli risposero: "Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". Gesù disse loro: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono attezzato?". Gli risposero: "Lo possiamo". E Gesù disse loro: "Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato". Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: "Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti".
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