La Spagna di Zapatero ha scritto una pagina storica nella sfera dell'eugualianza e dei diritti civili. Le coppie omosessuali avranno gli stessi diritti riconosciuti alle coppie eterosessuali: potranno sposarsi, ottenendo quindi tutti i diritti e doveri derivanti dal matrimonio. Potranno anche adottare bambini. E' un giorno storico per tutti, non solo per gli omosessuali. Ha vinto la libertà e l'eugualianza.
Sono in molti che guardano con ammirazione e stupore una Spagna che ha voltato pagina: basti pensare che solo trent'anni fa il paese usciva da un periodo di oscurantismo nazional-religioso durante il quale veniva praticata la repressione feroce degli omosessuali. Solo trent'anni fa in Spagna leggi sul "pericolo sociale" permettevano l'arresto di chiunque destava sospetto, fosse solo per l'aspetto o i modi affemminati. Poi lo sventurato finiva in carcere, veniva sottomesso a vessazioni di tutti i tipi, violenze, terapie di riabilitazione basate su elettroshock. Adesso, finalmente, questi atteggiamenti tanto bruti sembrano anche tanto lontani nel tempo in un paese che ha definitivamente cambiato pelle.
E' un passo in più nel cammino della libertà e della tolleranza, un passo che costruisce un paese più decente, perchè una società decente e quella che non umilia i suoi membri.
E intanto, aspettando il gay-pride dei prossimi giorni che porterà sulle strade un milione e mezzo di persone commosse e orgogliose provenienti da tutta Europa, la Spagna si gode la sua legge e si piazza all'avanguardia in Europa e nel mondo proponendosi come un vero laboratorio sperimentale della civiltà.
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