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Dobbiamo frenare la scienza?

Molte persone pensano che il progresso scientifico possa essere molto pericoloso per il futuro degli uomini. Di fronte alle notizie di incidenti, guerre, delitti che ogni giorno, purtroppo, leggiamo nei giornali, facilmente la gente si fa un’idea di quanto il progresso scientifico e conseguentemente quello tecnologico, possano essere nocivi e dannosi per il mondo intero. Non si riesce proprio a stare sicuri, sapendo che scienziati da ogni parte del mondo stanno indagando per scoprire nuove propriètà della materia o nuove caratteristiche del DNA che potrebbero modificare radicalmente il mondo in cui viviamo e lo stesso uomo.

La scienza cosa ha fatto per noi ultimamente? È fuori discussione che ha migliorato tantissimi aspetti della vita. Con l’introduzione di nuove tecniche la produzione mondiale di cibo è altamente cresciuta; l’uso della fissione nucleare è divenuto la prima fonte di energia; le innovazioni in campo civile ci hanno reso la vita più agibile con nuovi mezzi di trasporto e di comunicazione. E che dire degli enormi progressi che ha fatto la medicina negli ultimi decenni: molte malattie sono state debellate e le condizioni igieniche sono largamente migliorate, tanto da far diminuire il tasso di mortalità e raddoppiare in poco più di un secolo la durata della vita media, da trentacinque a settant’anni. Eppure, in molti casi, il cibo perde della sua naturalezza a causa di insetticidi, veleni, e integratori che vengono aggiunti alle piante durante la coltivazione. La fissione nucleare e difficilmente controllabile e oltre che scatenare esplosioni accidentali può essere usata per fabbricare bombe altamente micidiali, che possono radere al suolo intere città e disperdere nell’ambiente quantità di materiale radioattivo capace di determinare mutazioni genetiche in piante e animali. Molti dei mezzi di trasporto tra i più utilizzati inquinano gli strati alti dell’atmosfera e ci espongono anche in questo caso dannosamente ai raggi nocivi che provengono dallo spazio. I nuovi mezzi di comunicazione riempiono l’aria di rischiose onde elettromagnetiche e anche se la medicina ha sconfitto varie malattie, ogni giorno ne compaiono altre, di nuove. E intanto grazie all’abbassamento del tasso di mortalità la popolazione mondiale è quadruplicata rispetto a un secolo fa rendendo difficile il reperimento di risorse alimentari e energetiche.

Bisogna però avere ben chiara una cosa: che la scienza è conoscenza, e che c’è una grande differenza tra conoscenza e uso della conoscenza. Purtroppo non c’è una conoscenza che sia soltanto produttiva. Ogni conoscenza può essere usata sia in modo produttivo che distruttivo. Anche i primi uomini potevano usare i bastoni e le lance per uccidersi. Quello che si deve combattere è l’odio e la cupidigia che ha poco a che fare con la raccolta di conoscenza, perché se i problemi ci sono, certamente l’ignoranza non ci aiuterà a risolverli. Nulla può implicare che la scienza debba essere regolata, frenata o bloccata. Né può essere limitata a specifici settori lasciandone completamente inesplorati altri, perché il sapere è uno e ciò che si conosce in un campo facilità l’acquisizione di conoscenze in altri campi. E viceversa.

La conoscenza di per sé non può essere pericolosa. Essa può solo aumentare il campo di scelta tra il bene e il male offrendoci la possibilità di manipolare e migliorare il nostro Universo. Oppure crediamo di essere così stupidi e ripugnanti tanto che il nostro odio ci spingerebbe inevitabilmente verso un uso malefico della scienza e che l’unica via di uscita sarebbe l’ignoranza? Preferireste vivere la vostra vita chiusi in una stanza a causa della paura di quello che potreste trovare fuori, o non sarebbe meglio uscire e imparare a distinguere il pericolo dalla sicurezza? Dovremmo bloccare le ricerche sulla fissione nucleare rinunciando ai suoi benefici e anche ai suoi possibili usi distruttivi, chiudendoci nell’ignoranza, o invece sarebbe opportuno esortare gli scienziati a continuare le ricerche al fine di scoprire altre proprietà dell’atomo che ci permettano di manipolarlo meglio, con più sicurezza e senza rischi?

Ma se invece credete che l’umanità a causa della sua malefica insensatezza sia inevitabilmente spinta verso la scelta distruttiva, sappiate che allora nulla ci potrà salvare. Se siamo intenzionati a distruggerci lo faremo, non appena ne avremo l’occasione e con qualsiasi mezzo. Se così fosse saremmo condannati.

Se ciò nonostante abbiamo le facoltà per una scelta intelligente sarebbe opportuno renderla più concreta possibile, e anche laddove la conoscenza ci potrà portare più male che bene, non sarebbe meglio scegliere il bene e scartare il male?

Credo che sarebbe giusto scegliere questa strada e guardare al futuro cercando di migliorarci piuttosto che fermare il tempo e chiuderci in una stanza.

Stefano Sangiovanni
06/02/2001
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