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De Rosa chiede un confronto sulla questione porto

DIAMANTE - Gemma De Rosa torna ad incalzare il sindaco di Diamante Ernesto Magorno sulle problematiche della gestione del territorio ed in particolare sulla questione porto nell’imminenza del pronunciamento del Tar Calabria sul ricorso, proposto dalla ICAD-Diamante Blu, contro la bocciatura da parte della Commissione regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale. La segretaria del Circolo 25 aprile di Rifondazione comunista ha scritto una lettera aperta al primo cittadino nella quale oltre a ricordare la battaglia portata avanti con altre associazioni ambientaliste presenti sul territorio, tesa ad ottenere il rigetto del progetto di “megaporto invasivo”, torna a chiedere un’assemblea pubblica che coinvolga la popolazione.

“Per superare il passato e guardare al futuro – scrive la De Rosa – oggi le chiediamo di sostenere la volontà popolare suffragata dalla raccolta di firme del nostro partito e di indire una grande assemblea cittadina in cui queste ragioni, contro ogni ripiego minimalista e ogni volontà faraonica di appropriarsi di risorse comuni, vengano discusse”.

La combattiva leader del partito di Bertinotti, contesta inoltre l’iniziativa del sindaco di Diamante che ha scritto al Governatore della Calabria Agazio Loiero chiedendo la convocazione di un tavolo di concertazione istituzionale che si occupi del problema porto.

“La lettera del sindaco a Loiero – afferma Gemma De Rosa – fa un excursus storico della tipologia progettuale e imprenditoriale, intenzionalmente strumentale a creare confusione e ad evitare che si attribuiscano le reali responsabilità ai titolari delle scelte degli anni passati sulla vicenda porto. Lo scontro di fazioni che cita il sindaco è stato prevalentemente uno scontro di interessi tra i poteri forti, da ritenere, con buona attendibilità, della stessa matrice in cui si collocano le devianze tipiche della nostra regione, quella commistione tra politica e imprenditoria deviata, criminalità organizzata, logge massoniche deviate, che mantiene in uno stato di sudditanza tutta la cittadinanza calabrese.
Ci sembra improprio che il primo cittadino di questo paese richieda alla regione Calabria e, quindi, all’istituzione più lontana, di dare una risposta sul porto. È venuto il momento di rimettere le decisioni sul porto nelle mani della cittadinanza, insieme con la possibilità di far valere le ragioni di una nostra convenienza ambientale, economica e sociale dalla sua realizzazione. Ci piacerebbe presentarci a questo appuntamento ognuno con le proprie idee, comprese quelle dell’Amministrazione Comunale che lei rappresenta. Perché la disponibilità sempre espressa – conclude il documento – non rimanga sulla carta, tale incontro a nostro avviso dovrà realizzarsi al più presto, già nei prossimi giorni”.

san. pio gio.
03/11/2007
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