DIAMANTE - Un incontro-dibattito operativo in cui siano rappresentate tutte le realtà organizzate del territorio cittadino e comprensoriale e nel quale stabilire un calendario delle questioni da affrontare e un percorso di riavvicinamento delle cittadine e dei cittadini alla politica e alla gestione dei beni comuni. Ecco quanto chiede il Circolo 25 Aprile di Rifondazione comunista di Diamante e Cirella con una lettera aperta al sindaco Ernesto Magorno. Si tratta di una vera e propria sfida politica rispetto alla disponibilità espressa dal primo cittadino nel corso del dibattito finale della Festa di Liberazione di organizzare incontri per discutere del futuro del territorio e di un suo governo condiviso.
“Siamo disponibili quindi – si legge nel documento – a porre le basi di questa nuova stagione, cambiando, ad esempio, lo Statuto comunale in tal senso. Comprendiamo che questo modo di fare stravolge equilibri già collaudati, ma siamo convinti che la sensibilità degli eletti che ci rappresentano nell’attuale Consiglio comunale permetterà loro di cogliere questa sfida, al fine di non apparire come una casta e accettando di mettersi a disposizione in nome del bene comune”.
La lettera indica anche gli argomenti sui quali discutere con la cittadinanza. A cominciare dal porto e dall’area portuale su cui si chiede che siano rappresentati tutti i cittadini e non solo le categorie commerciali e i privati “coinvolti in appalti e gestioni varie, già ampiamente rappresentati”. Il circolo di Rifondazione comunista evidenzia inoltre la necessità di fare chiarezza sulla confusione che lega inchieste giudiziarie sull’area portuale al contenzioso con la Capitaneria e al progetto di porto.
“Tre argomenti distinti che – sottolineano – vanno tenuti distinti e ciascuno deve avere la propria soluzione”. Per quanto riguarda la gestione dei servizi essenziali del Comune, quasi del tutto esternalizzati, i comunisti di Diamante propongono di tornare alla gestione diretta da parte del Comune “in una logica contraria alla precarizzazione del lavoro ed all’abbassamento della qualità dello stesso”.
Ed infine il tema della gestione complessiva del territorio e la tutela della salute pubblica a partire dalle denunce e segnalazioni già fatte negli ultimi due anni: “Il rischio Soverato che si corre nell’alveo del fiume Corvino nel quale sono state scaricate tonnellate di materiale compromettendo l’assetto idrogeologico; la situazione dei molti cantieri sequestrati del nuovo sacco del territorio che la gestione Caselli ha messo in atto; lo scempio nei pressi dei ruderi di Cirella Antica; il brutto esempio dato direttamente dal Comune con uno sciagurato intervento pubblico nel centro storico, in zona Calvario, con lo stravolgimento di uno dei luoghi più ‘’intimi’’ del centro storico, nell’assoluta mancanza di rispetto delle regole”.
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