Alla Comunità montana arriva il commissario
Alla Comunità montana “Alto Tirreno” arriva il Commissario prefettizio. Si conclude così una fase politica alquanto convulsa che ha visto al centro dell’attenzione il problema dell’astronomico debito che l’Ente è stato condannato a pagare all’impresa esecutrice dei lavori di disinquinamento del tratto costiero Tortora-Diamante, iniziati nel 1990 ed eseguiti per conto della Regione Calabria.
Sarà il dott. Pontuale, già nominato Commissario ad acta per l’approvazione del bilancio dell’Ente a gestire uno dei passaggi forse più delicati della sua storia. Infatti la procedura di scioglimento era stata avviata dal Prefetto di Cosenza proprio a seguito della mancata approvazione del documento contabile da parte del Consiglio comunitario entro i termini stabiliti dal Decreto legislativo 267 2001 che, all’articolo 51 si occupa proprio dei casi in cui è previsto lo scioglimento degli organismi istituzionali degli Enti locali.
Nel caso specifico, quindi, contestualmente alla nomina del Commissario ad acta che di fatto sostituisce in tutto e per tutto la Giunta e il Consiglio in materia di approvazione di bilancio, la legge stabilisce l’avvio della procedura che porta all’azzeramento degli organismi istituzionali attraverso l’invio, da parte del Prefetto, al Ministro dell’Interno della proposta motivata che viene contemporaneamente notificata a tutti i Consiglieri assegnati oltre che, trattandosi di un ente sovracomunale, anche ai sindaci del territorio che vi è compreso.
La motivazione della mancata definizione del documento contabile della Comunità montana è stata, com’è noto, proprio l’improvviso abbattersi sull’ente di contrada S. Francesco, dell’esorbitante somma di oltre 2 milioni di euro da versare entro tempi brevissimi pena l’avvio di azioni di recupero coatto della somma stessa.
A nulla sono valsi i tentativi di coinvolgere la Regione Calabria al fine di ottenere un inserimento nel bilancio regionale del debito da corrispondere all’impresa. Nonostante l’intervento diretto di sindaci e consiglieri regionale che si sono recati personalmente in delegazione presso i vertici del governo calabrese, non ci sono stati risultati che potessero dare il segno di una svolta concreta e positiva.
Nel frattempo anche i dipendenti dell’Ente montano, preoccupati per la situazione di assoluta precarietà che si prospetta per loro, avevano dichiarato lo stato di agitazione convocandosi in assemblea permanente e a tempo indeterminato. Nel contempo abbiamo assistito all’infuriare di una dura polemica fra l’ex Presidente Salvatore Paolino e quello uscente Giuseppe Blundi, con scambi velenosi di accuse, che è andata a volte, ben al di là dei limiti della normale dialettica politica.
I passaggi di consegna in programma oggi, lunedì 9 agosto 2004, che segneranno per la Comunità montana di Verbicaro la fine della gestione ordinaria e l’inizio di una gestione commissariale che è facile prevedere molto lunga, potranno forse rappresentare l’occasione per riflettere con maggiore pacatezza sulla situazione politica e gestionale dell’ente lasciando che le responsabilità, che certamente ci sono, vengano accertate autonomamente dagli organi preposti, senza alcun tentativo di invasione di campo.
(san.pio gio.)
09/08/2004
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