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Al Caffè letterario una riflessione a più voci su Bernardino Telesio

PAPASIDERO - La riflessione su Bernardino Telesio nel quinto centenario della sua nascita, approda sabato 4 settembre prossimo alle ore 21 a Papasidero su iniziativa dell'attivissimo Caffè letterario dedicato ai fratelli Pietro e Alessandro Verri. Si tratta di un evento di notevole interesse culturale che segue quello dedicato alla figura di Girolamo De Rada, del quale ha parlato due settimane fa uno dei suoi massimi studiosi, Michelangelo La Luna, docente di Italiano nelle università americane di Harvard e Road Island. Stavolta Alberto Di Franco, il giovane ideatore del sodalizio culturale di Papasidero, ha invitato a presentare la figura e l'opera di Bernardino Telesio, lo storico Coriolano Martirano e l'avv. Gaetano Dionesalvi, studioso di cose telesiane. A fare gli onori di casa sarà il primo cittadino di Papasidero Fiorenzo Conte mentre l'introduzione sarà affidata alla studentessa liceale Martina Oliva.

La manifestazione organizzata nella piazza di Papasidero vuole anch'essa, nel suo piccolo, rendere omaggio al grande filosofo nato a Cosenza verso la fine del 1509, mente geniale che ha rivoluzionato il modo di pensare nel mondo ed è da annoverare senza dubbio tra i grandi personaggi calabresi della storia. Nato da una famiglia di un certo blasone nobiliare, iniziò a studiare insieme allo zio Antonio nella sua città, per poi trasferirsi a Milano e Padova (dove si laureò), a Roma e a Napoli. Intellettuale dalla grande vivacità e dalla profonda cultura, scrisse il celebre saggio "De rerum Natura iuxta propria principia" che è considerato uno dei manifesti del naturalismo filosofico rinascimentale, a cui faranno riferimento autori come Tommaso Campanella, Pierre Gassendi, Giordano Bruno, Thomas Hobbes, Cartesio e Francesco Bacone.

L'aspetto più noto della filosofia di Telesio è probabilmente la sua descrizione del processo cognitivo: a differenza dell'opinione del tempo, infatti, egli riteneva la conoscenza un atto tutt'altro che passivo. Conoscere, sosteneva Telesio, non significa incamerare passivamente i dati della nostra percezione sensibile, bensì operare un raffronto tra quel che si percepisce e quanto si ricorda: sarà da questo atto interpretativo che avrà luogo la conoscenza, che dunque si configura come un qualcosa di assolutamente soggettivo.

Nelle intenzioni degli organizzatori questo evento dovrà essere l'occasione per richiamare a Papasidero intellettuali e uomini di cultura del territorio ma soprattutto giovani e studenti che avranno così l'occasione per riflettere e confrontarsi sulle attualissime idee di questo grande filosofo, fuori da ogni schema e vincolo legato alla diffusa prassi scolastica o accademica.

Pio G. Sangiovanni
02/09/2010
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