di Franco Guerrera da Tortora
ITALIA - Nonostante siano trascorsi 66 anni: non li dimostra è sempre così giovane. E' la notte fra il 12 ed 13 giugno 1946 il Consiglio dei ministri conferì al presidente Alcide De Gasperi le funzioni di Capo provvisorio dello Stato repubblicano, senza attendere il pronunciamento ufficiale della Corte di Cassazione, fissato per il successivo 18 giugno. Messo di fronte al fatto compiuto dalla propria esautorazione, Umberto II lasciò il paese il 13 giugno 1946. Non passano due giorni e nasce il governo della neonata Repubblica italiana guidato da Alcide De Gasperi. Alcide De Gasperi, prima esponente del Partito Popolare Italiano e poi fondatore della Democrazia Cristiana, con il suo scritto Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana, è stato il primo Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. Dopo la fine dell'Unità Nazionale, a Ferruccio Parri succede Alcide De Gasperi.
Il primo governo guidato dal leader democristiano nasce su proposta del suo principale rivale, il socialista Nenni. La strategia di quest'ultimo è chiara: mettere in difficoltà De Gasperi spingendolo ad accollarsi la responsabilità del governo in un momento particolarmente difficile; il probabile fallimento avrebbe messo fuori gioco i democristiani, spianando la strada alle forze di sinistra. Il disegno però fallisce e De Gasperi - che rimarrà al governo fino al 1953 - non appena ne avrà la possibilità estrometterà le forze di sinistra dalla compagine governativa. Il programma di De Gasperi si incentra su due punti fondamentali: ripristinare l'ordine pubblico, anche per tenere a bada le forze di sinistra capaci di mobilitare le masse, e avviare la ricostruzione materiale ed economica del paese. Quanto alla questione istituzionale, invece, la scelta viene affidata ad un referendum popolare (l'elettorato democristiano, infatti, è in larga misura monarchico e perciò schierarsi apertamente per la Repubblicana significherebbe correre il rischio di perdere una cospicua fetta di consensi elettorali; gli stessi monarchici, del resto, propendono per l'ipotesi referendaria, consapevoli che affidare la soluzione all'Assemblea Costituente equivarrebbe ad una condanna a morte sicura per la monarchia). Ricordando che il 2 giugno 1946, oltre al referendum che sancisce la fine della monarchia e l'avvento della Repubblica, si svolgono le elezioni per l'Assemblea Costituente. L'esito elettorale fa registrare una doppia sconfitta del Partito Comunista, che fallisce sia l'obiettivo della maggioranza del blocco delle sinistre sul centro-destra, sia quello di ottenere più voti del Partito Socialista. Sul versante opposto, però, la Dc deve fare i conti con la sorprendente affermazione del Fronte dell'Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, che in alcuni collegi del centro-sud sfiora la maggioranza assoluta, a dimostrazione del fatto che molti cattolici ancora non si riconoscono nel partito di De Gasperi. L'esperienza dell'Uq, però, è destinata ad esaurirsi con il radicalizzarsi - anche in conseguenza di ciò che accade a livello internazionale - dello scontro politico, che permetterà alla Dc di presentarsi come unico baluardo anticomunista. All'indomani del voto del 2 giugno, De Gasperi non cede alla tentazione di formare un governo con i liberali e i partiti di destra - una soluzione, questa, che rischierebbe di sbilanciare la Dc facendole perdere la posizione privilegiata al centro dello schieramento politico - ma forma un governo sostenuto dal tripartito Dc, Psi, Pci, e con l'appoggio del Pri. Ma l'estromissione delle forze di sinistra dall'esecutivo è solo rimandata di alcuni mesi. «Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista alla prossima generazione»: ispirandosi a questo principio, De Gasperi, presidente del Consiglio dal 10 dicembre 1945, guida il Paese nel difficile periodo dello scontro con il Fronte popolare e della ricostruzione economica. Il 18 aprile 1948, nelle elezioni più combattute e drammatiche della storia d'Italia, la gente pensa, valuta, sceglie e vota De Gasperi. Fino alla sua morte naturale, Alcide De Gasperi difende la Costituzione Italiana, c'è chi, invece, oggi vorrebbe cambiarla con strategie a proprio vantaggio!!! Alcide De Gasperi, viene oggi considerato come uno dei padri della Repubblica e, insieme al francese Robert Schuman, al tedesco Konrad Adenauer e all'italiano Altiero Spinelli, dell'Unione europea. La Chiesa Cattolica lo venera come servo di Dio, ed è in corso la causa di beatificazione
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