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Sei in /Rubriche/La Locandina/Locandina 2010/2 Domenica di NATALE C

Il Verbo era presso di Lui fin dal principio ed è luce che illumina ogni uomo

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Nella seconda domenica di Natale emerge il tema del Verbo come Parola di Dio. Il Verbo, nome umano dell'Ineffabile Figlio di Dio, era presso di Lui fin dal principio ed era ed è luce che illumina ogni uomo. Ma ha voluto farsi "carne", cioè farsi uomo, per venire ad abitare in questo nostro mondo. Si tratta di un mondo che non è solo uno spazio fisico, ma un mondo di relazioni e di affetti, di pericoli d'ogni genere e consegnato alla caducità. E tuttavia Colui che è la Vita, e da cui ogni vita è venuta, viene a risanare la fragilità della vita umana, affinché nella sofferenza e nella morte fisica non restiamo succubi di esse. Egli risana infatti la nostra sofferenza assumendola e, attraversando la morte, strappa la nostra vita alla morte. La Parola dell'Altissimo Dio ora è udibile da queste nostre orecchie umane e ci parla senza farci paura. È in un bambino ed è un bambino che ancora non ha imparato le parole umane, ma le apprenderà presto e attraverso quelle parole ci parlerà del Padre e del Regno dei cieli.

PREGHIERA
«E il verbo si fece carne
e venne a porre la sua tenda in mezzo a noi...».
Ben poca cosa è una tenda: riparo d'emergenza
per dormire la notte e non bruciare nel meriggio.
Eppure la tenda ci ricorda che siamo in cammino
e che tu, Signore, sei venuto non a dominare da una reggia,
ma per accompagnarci con la tua presenza,
come Tenda in mezzo alle nostre tende,
Similmente a quando il Santuario del Convegno
era posto in mezzo alle tende del popolo errante nel deserto.
E tuttavia ora ben più che d'una tenda,
ti sei rivestito di carne mortale, come questa mia
che io tocco e s'indolenzisce, fragile
e non resistente agli assalti del tempo.
Perciò ti fai carne e diventi uomo mortale,
anche se un giorno sconfiggerai la tua e la nostra morte.
Ma intanto ora vieni, Tu Parola di Dio,
e t'esprimi con piccoli vagiti e quel tuo sorriso
d'un bambino, che è il sorriso di Dio! (GM/3/01/09)

Siracide (24,1-12) - La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca... mentre dice: «Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: "Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele, affonda le tue radici tra i miei eletti" . Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, per tutta l'eternità non verrò meno. Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità, nell'assemblea dei santi ho preso dimora».

Vangelo di Giovanni (1,1-18) - In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

03/01/2010
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