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Le Iene e i preti omertosi sulla pedofilia

Come si comportano i preti delle piccole parrocchie quando devono affrontare un caso di pedofilia che coinvolge un prelato? Il programma tv "Le Iene show" ha cercato di dare un risposta a questa domanda e, con uno stratagemma, ha scoperto tra sacerdoti un atteggiamento sostanzialmente omertoso. Con nessuno di loro che, dinanzi alla rivelalazione di una madre, le ha suggerito di rivolgersi alla polizia o alla magistatura. E' quanto si vede nella nuova inchiesta del programma di Italia 1, che andrà in onda questa sera alle 21.

Bloccate dal garante della privacy per il servizio sul test anti-droga alla Camera, le Iene creano un altro caso andando a verificare "la sensibilità sul tema della pedofilia" in alcune parrocchie lombarde. Un "blitz" che segue di poco le dure parole di Papa Benedetto XVI sul fenomeno, definito "crimine enorme".

Protagonista è la Iena Elena Di Cioccio, finta mamma mite e timorata di Dio, devota e un po' dimessa, con impermeabile e foulard. Incontra alcuni preti di parrocchie lombarde, non nel segreto del confessionale ma in un ufficio, in un corridoio o davanti all'ingresso della chiesa. La storia che racconta è sempre la stessa: ha una bambino piccolo, che va alle elementari e frequenta un parrocchia vicina ma le lo vorrebbe spostare e trasferire. E alla richiesta di spiegazioni da parte del parroco, la "mamma" dopo aver finto un po' di ritrosia, confessa: è stato vittima di attenzioni sessuali da parte di un prete di un comune vicino.

A questo punto, raccontano le Iene, iniziano i "consigli" dei preti. Tutti, invariabilmente, chiedono se anche il papà del bambino è a conoscenza dei fatti e, alla risposta negativa della "mamma", suggeriscono intanto di non farne parola col marito. Poi iniziano a spiegare, secondo il racconto delle Iene, che ci sono vari modi per affrontare la situazione ma, sottolineano i responsabili del programma, nessuno di loro suggerisce di rivolgersi a polizia e magistratura. Piuttosto, la "mamma farà meglio a parlarne ad un superiore del prete o al responsabile della diocesi". Alla domanda della donna su cosa accadrà a questo prete, la maggior parte dei sacerdoti risponde che, forse, potrebbe essere trasferito.

Il servizio, che andrà in onda stasera, è rigorosamente "schermato": non si vedranno, cioè, le facce dei sacerdoti, né si potrà individuare la loro vera voce, che è stata debitamente distorta.

Fonte: Repubblica.it
31/10/2006
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