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Da cinque giorni paralisi all'ufficio postale

PAPASIDERO - Da cinque giorni i computer dell’ufficio postale di Papasidero sono in tilt e il servizio al pubblico è praticamente paralizzato. A comunicarlo è stato il sindaco del piccolo centro dell’entroterra alto tirrenico Mario Bloise il quale ha voluto esprimere tutto il disappunto suo personale, dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità che mai come adesso avverte pesantemente il senso di isolamento e di abbandono in cui sembrano essere destinati i paesi ubicati nelle aree montane.
Il primo cittadino ha rivelato che più volte ha segnalato telefonicamente il disservizio verificatosi alle poste di Papasidero, al centro competente di Castrovillari, ma ogni volta sembra abbia ricevuto soltanto vaghe rassicurazioni circa un generico impegno di intervento da parte di tecnici che dovrebbero arrivare da Napoli, ma che tuttavia non si sono ancora visti.
“È assolutamente inaccettabile – afferma Mario Bloise – che nel terzo millennio, nell’era supertecnologica si debbano verificare situazioni di disagio che durano nel tempo, senza che si abbia alcuna possibilità di individuare un responsabile al quale far riferimento per ottenere risposte certe e non le solite recite in perfetto stile burocratichese del gioco a scaricabarile. Poi tutti possono immaginare chi sono le vittime predestinate di simili disservizi: sono le categorie sociali più deboli e meno tutelate, quali ad esempio gli anziani, i pensionati e tutti quegli utenti che hanno necessità di effettuare operazioni per le quali è indispensabile il servizio di un qualsiasi ufficio postale.
Quanto accade a Papasidero è davvero intollerabile e non può passare sotto silenzio in quanto ad essere violati sono i diritti più elementari dei cittadini, della cui più ferma protesta io intendo farmi portavoce. Non basta – conclude il sindaco di Papasidero – privatizzare, definirsi spa e buttare fumo negli occhi con qualche pubblicità ad effetto, se poi si rivela il vero volto, nel momento in cui bisogna intervenire per riparare un semplice guasto, con una capacità di risposta da paese del terzo mondo”.
(san.pio gio.)
21/11/2005
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