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Olimpiadi del Problem solving. Gli studenti del Metastasio approdano alla finalissima nazionale

SCALEA - Un altro risultato straordinario per il Liceo scientifico "P. Metastasio" di Scalea. Due distinti piazzamenti, uno di squadra, l'altro individuale. Accedono, infatti, alla finalissima nazionale delle Olimpiadi del Problem solving la squadra Pacioli, con 96,667 punti, e la studentessa Irene Nisticò, che con 96,875 punti si è classificata seconda a livello nazionale.
Un traguardo raggiunto attraverso un intelligente gioco di squadra, in cui alcuni studenti del quarto anno, nel corso degli ultimi mesi, hanno affiancato i giovani concorrenti, che per la prima volta al liceo si cimentavano in simili competizioni. I componenti della squadra sono la stessa Irene Nisticò, I A, Emanuele Carelli, I B Sap, Gianluca Di Diego, I B, Giuseppe Izzo, I B. Ora li aspetta Cesena, il 22 aprile, per la finale nazionale.
Grande soddisfazione hanno espresso la Dirigente del liceo, Filomena D'Amante, e, naturalmente, le docenti di Matematica Liliana Barbieri e Antonella Romano, che hanno formato negli anni scorsi i giovani peer educators. Le due sono convinte che il risultato più che lusinghiero sia stato raggiunto proprio perché gli studenti hanno potuto sperimentare in prima persona la metodologia del cooperative learning: i ragazzi, posti di fronte a un problema, insieme hanno individuato di volta in volta le strategie adeguate a risolverlo, facendo leva unicamente sulle proprie capacità e sulla disponibilità a collaborare e a fare squadra, appunto. In questa edizione delle Olimpiadi del problem solving il compito della docente Barbieri è stato esclusivamente quello di supervisore e facilitatore.
Il compiacimento è più grande in lei, proprio perché i sei peer educators sono tutti suoi alunni: chi la conosce, sa che è una docente che ama sperimentare e innovare, che sa guidare i suoi allievi anche rimanendo in disparte, che ultimamente sta cercando di importare con altri suoi colleghi, all'interno dell'azione didattica del Metastasio, nuovi metodi di approccio alle discipline e di mediazione delle stesse.
I giovani formatori, che sono Viviana Colantonio, Debora Lombardi, Marco Di Marco, Giovanni Maiolino, Davide e Francesco Vaccarone, hanno quindi preparato e affiancato i compagni della squadra Pacioli, più piccoli di qualche anno; all'interno di questa, si è distinta Irene Nisticò, la quale ha detto di essere contenta del risultato ed emozionata al pensiero di dover affrontare una gara con i più bravi d'Italia.
Un perfetto passaggio del testimone, visti i risultati. Con in più, un'importante ricaduta anche sulla psicologia di tutti gli studenti coinvolti, perché lavorando con questo sistema si guadagna in autostima e autoefficienza, e perché, come ha sostenuto Popper, chi ha sperimentato una didattica per problemi, e quindi chi si cimenta nel problem solving, sa poi affrontare meglio le difficoltà anche della vita.

Tania Paolino
23/03/2016
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