LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Un impeto di gioia e di speranza illumina questa domenica. È la gioia annunciata da Isaia nella prima lettura come annuncio di salvezza per tutti i popoli. «Il Signore preparerà un banchetto per tutti i popoli…strapperà il velo ed eliminerà la morte per sempre». Il Vangelo sembra visualizzare la realizzazione della promessa nella parabola di Gesù sul banchetto, dal quale nessuno è escluso. In realtà i primi invitati hanno disdegnato l’invito e ciò è diventato occasione di un invito universale. La parabola aggiunge un particolare. È la veste nuziale che bisogna indossare, per poter continuare a partecipare alla festa. Di che abito si tratta? Ci aiuta a rispondere un brano dell’Apocalisse, che presenta le nozze dell’Agnello e della sua sposa, adorna di «una veste di lino puro splendente». E aggiunge « La veste di lino sono le opere giuste dei santi» (Ap 19,7-9).
La sposa è la comunità dei credenti e i “santi” siamo noi tutti, consacrati a Dio e ai fratelli, per adoperarci a compiere ogni giustizia. Siamo già entrati nella sala della festa dal giorno del battesimo e ne rinnoviamo la gioia ad ogni celebrazione eucaristica. Ma «attenzione!» ci dice oggi Gesù, «per poter continuare a restarci, dobbiamo rendere attuale nella vita ciò che celebriamo nel culto». L’immagine presenta una mensa imbandita, con persone di ogni nazione, intravista attraverso la luce che irrompe al di qua di un velo interposto tra noi e la stessa festa. (L’immagine sullo sfondo è di Cerezo Barredo, cf. www.servicioskoinonia.org.)
PREGHIERA
Velo greve e pesante, oscuro e tenebroso
è quello che ancora ci opprime, Signore.
È il velo della morte, sotto il quale gemiamo
e in cui inciampiamo ogni giorno;
ed anche quando solleviamo lo sguardo,
vediamo solo pallide fessure,
che addensano struggenti nostalgie.
Sono quanti abbiamo perduto e ancora giorno per giorno perderemo…
È un velo troppo spesso, Signore, dal peso insostenibile!
Eppure tu dici che esso sarà strappato per sempre
e che una festa senza fine ci attende
e che a quel banchetto ci ritroveremo tutti.
Oggi accogliamo ancora il tuo invito
e vogliamo esserne degni, impegnandoci
in quelle opere di giustizia e d’amore
che sono l’abito più bello che risplende di luce.
È la tua luce che ancora ci trascina e nella quale,
ti preghiamo, concedici di restare ora e sempre. Amen! (GM/12/10/08)
Vangelo di Matteo (22,1-14) - In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Profeta Isaìa (25,6-10) - Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni. Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato. E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse. Questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza, poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».
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