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Sabato
23/11/2024
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I Santi non costituiscono una casta privilegiata

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La festa di tutti i Santi è collegata alla commemorazione dei defunti non solo perché ricorrono l'una immediatamente dopo l'altra, ma soprattutto perché ci ricordano che se la Chiesa è popolo di Dio che resta ancora in cammino sulla terra, essa è anche costituita da quanti sono già in quello stato dopo la morte che noi chiamiamo cielo e "vita eterna". In realtà si tratta di una nuova dimensione di esistenza, che noi nella fede sappiamo essere altrettanto reale quanto la vita sulla terra. Ma è anche una vita che, nel nostro legame a Cristo, inizia già su questa terra come vita senza fine, dal momento che Gesù stesso così ha assicurato: "Chiunque vive e crede in me non morrà in eterno!" (Gv 11,26). I Santi sono andati certamente più avanti degli altri nella ricerca di quella vita autentica e piena, cui si può pervenire solo attraverso la familiarità con Dio, coltivata e intensificata nella vita terrena. Tuttavia non costituiscono una sorta di casta privilegiata e staccata dal popolo di Dio nel suo insieme. Appartengono alla stessa Chiesa e se sono di essa la punta più avanzata, lo sono per incoraggiare, confortare e aiutare anche noi nel pellegrinaggio che da quaggiù ci conduce verso il cielo. Del resto "quaggiù non abbiamo una città stabile, ma cerchiamo quella futura" (Eb 13,14). Ne andiamo continuamente alla ricerca (epizētoumen significa ricercare e desiderare ardentemente) e in questa ricerca realizziamo la nostra umanità, che altro non è che superare continuamente i nostri limiti, perché riconoscendoli come tali, riconosciamo anche il valore che li trascende.

PREGHIERA

Sul mio lento tramonto splende già un filo di luce
ed io l'ho visto tante volte brillare
mentre si perde nell'immenso,
come questo sole e questo mare
dove tu hai voluto navigassero
i pensieri e trovasse riposo il mio cuore.
Sono sofferenze e declini
che dentro e intorno a me non hanno tregua,
eppure tu mi dici oggi, Signore,
che non abbiamo nulla da temere.
Tu hai vinto già la morte,
ma non scavalcandola,
piuttosto attraversandola dal di dentro
e così l'hai sconfitta
per tutti noi fragili e già destinati
a quegli stessi luoghi che oggi
mestamente visitiamo, sapendo
che anche i nostri cari non li custodisce
una lapide, ma il tuo amore
più forte delle rovine del tempo.
(GM/02/11/08)

Dal Salmo 26 -   Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi.

Il Signore è mia luce e mia salvezza: / di chi avrò timore? / Il Signore è difesa della mia vita: / di chi avrò paura? /  Una cosa ho chiesto al Signore, / questa sola io cerco: / abitare nella casa del Signore / tutti i giorni della mia vita, / per contemplare la bellezza del Signore / e ammirare il suo santuario.  /  Ascolta, Signore, la mia voce. / Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! / Il tuo volto, Signore, io cerco. / Non nascondermi il tuo volto.  /  Sono certo di contemplare la bontà del Signore / nella terra dei viventi. / Spera nel Signore, sii forte, / si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Vangelo di Giovanni (6,37-40)

Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

29/10/2008
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