LA LOCANDINA - La porta stretta, di cui parla Gesù nel Vangelo, può essere presa come l’immagine centrale di questa domenica. Non deve spaventarci, perché non indica in primo luogo una sorta di impraticabile eroismo, riservato solo a pochi privilegiati. Al contrario, afferma che per entrare nella salvezza c’è una specie di autentificazione, che travalica le nostre barriere religiose e nazionalistiche. Tutti coloro che hanno coltivato pensieri e opere di amore, secondo l’orientamento del Vangelo, saranno raccolti da ogni nazione e da ogni lingua (vedi prima lettura). Che cosa rende allora stretta questa porta? Il fatto che non possiamo attraversarla in nome di una conoscenza esteriore o formale di Cristo, ma solo se avremo lottato fino in fondo (agōnìzesthe), restando coerentemente sulla via già intrapresa, come quella che sta portando Cristo verso il compimento della sua vita (Gerusalemme).
PREGHIERA
Entreremo oltre quella porta
dove tu ci attendi,
tenendo alta la luce che ci desti?
Diraderai questa penombra
che qui su questa terra ancora
ci suggestiona e ci avvince?
È questa la vera domanda
tra le tante che tengono occupata la mente,
forse perché temiamo quest’unica,
nella quale ne va della nostra salvezza
o del nostro totale naufragio.
No, Gesù, noi non ti chiediamo
di essere gli unici a entrare
per sempre nella vita e restare con te,
Ti chiediamo, invece,
che siano innumerevoli
quelli che, avendo creduto nella tua novità,
si mantengano in essa
fino all’ultima lotta, che corona
una vita spesa per amore. Amen! (GM/26/08/07)
Isaia 66,18-20 - "Io conosco le loro opere e i loro pensieri; il tempo è giunto per raccogliere tutte le nazioni e tutte le lingue; esse verranno e vedranno la mia gloria. Io metterò un segnale tra di loro, e manderò alcuni dei loro scampati alle nazioni, a Tarsis, a Pul e a Lud che tirano d'arco, a Tubal e a Iavan, alle isole lontane, che non hanno mai udito la mia fama e non hanno mai visto la mia gloria; essi proclameranno la mia gloria tra le nazioni. Ricondurranno tutti i vostri fratelli, da tutte le nazioni….
Vangelo di Luca (13,22-30) - Egli attraversava città e villaggi, insegnando e avvicinandosi a Gerusalemme. Un tale gli disse: «Signore, sono pochi i salvati?» Ed egli disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: "Signore, aprici". Ed egli vi risponderà: "Io non so da dove venite". Allora comincerete a dire: "Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!" Ed egli dirà: "Io vi dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori". Là ci sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi ne sarete buttati fuori. E ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e staranno a tavola nel regno di Dio. Ecco, vi sono degli ultimi che saranno primi e dei primi che saranno ultimi».
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