Carissimi, con il consueto saluto vi giunge oggi la reazione al vile gesto compiuto nella Locride ai danni della cooperativa Valle del Bonamico, impegnata da anni nella lotta contro la disoccupazione giovanile e sostenuta dal vescovo del luogo P. Giancarlo Bregantini. Mani ignote, vigliacche quanto senza scrupoli né umanità, hanno avvelenato circa 10.000 piante di quel meraviglioso miracolo di natura e di collaborazione tra Nord e Sud che produce non solo lamponi e frutti di bosco, ma speranza e coraggio contro la dipendenza mafiosa...
Dopo l'arresto di alcuni assassini di Fortugno, due segnali terribili di morte e di intimidazione: l'assassinio del giovane calciatore, incensurato, Enzo Cotroneo e l'avvelenamento delle Serre. Siamo tutti invitati a mobilitarci con la preghiera, la denuncia, l'informazione e le altre forme di reazione di cui siamo capaci contro tanta viltà e tanta prepotenza da parte di quella cultura della morte che giustamente p. Giancarlo ha ritenuto di scomunicare nelle persone che hanno compiuto tali gesti. Possa il Signore davvero convertirci e farci reagire nel modo più adeguato possibile!
Un abbraccio, a presto, GM
LA LOCANDINA - Quinta domenica di quaresima. La primavera è già arrivata e con essa sui campi di grano si affacciano già i teneri steli, simili a quelli che adorneranno gli altari delle nostre chiese dalla sera del giovedì al venerdì santo, giorno in cui ricorderemo la morte di Gesù. Sono germogliati dai chicchi deposti nella terra e da lì per quel continuo miracolo della natura che mai ci abbandona, hanno cominciato a crescere e a cercare la luce fuori della terra umida e fredda. Proprio guardando a quel grano o collegandolo al grano già maturo pronto alla mietitura, Gesù ha decodificato l’immane mistero della sua vita nella simbologia del frumento che cresce, porta frutto e diventa pane solo dopo essere stato deposto nella terra. Così sarà della sua vita e della vita di chiunque voglia seguirne le orme.
5^ Domenica di quaresima (B) 2006
Come spiga di grano,
che nei campi biondeggia
e aspetta di essere pane,
così sei Tu, mio Signore,
in quest’ultimo
passaggio tra noi.
Attendi la falce
proprio come sarà
di ciascuno di noi,
tuoi fratelli
di vita e di morte.
Ancora di più:
tu ci insegni che solo quando
come chicchi di grano
sapremo offrirci all’amore,
seppure morendo,
saremo germogli
di vita nuova nel mondo. (GM/02/04/06)
Vangelo secondo Giovanni (12,20-33 – “Or tra quelli che salivano alla festa per adorare c'erano alcuni Greci. Questi dunque, avvicinatisi a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, gli fecero questa richiesta: «Signore, vorremmo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea; e Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro, dicendo: «L'ora è venuta, che il Figlio dell'uomo dev'essere glorificato. In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà. Ora, l'animo mio è turbato; e che dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma è per questo che sono venuto incontro a quest'ora. Padre, glorifica il tuo nome!» Allora venne una voce dal cielo: «L'ho glorificato, e lo glorificherò di nuovo!» Perciò la folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Gli ha parlato un angelo». Gesù disse: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo; e io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me». Così diceva per indicare di qual morte doveva morire”.
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