I nostri cocci di creta e l’acqua della vita
LA LOCANDINA – Carissimi amici, vi scrivo per la 3^ domenica di quaresima, con il suo celebre brano sulla donna samaritana, donna che ci rappresenta perché, pur non avendo noi avuto una vita ... sentimentale a dir poco travagliata come la sua (leggi il Vangelo riportato qui sotto), siamo tutti alla ricerca di qualcosa, o meglio di Qualcuno, che plachi la nostra sete di felicità... Dove troveremo l'acqua che disseta definitivamente?
Più che l'acqua troveremo forse anche noi Qualcuno seduto sul muretto di un pozzo di acqua sorgiva, qualcuno che è lì ed è come se ci avesse atteso da sempre, qualcuno che inizialmente chiede a noi acqua da bere, perché assetato anche lui. Anche lui? E perché mai? Assetato di incontrarci, di parlarci, di guardarci negli occhi. Anche lui mendicante d'amore come lo è ogni essere umano. Se tra noi e lui scatterà un moto di simpatia e di attenzione vicendevole, verrà a galla la nostra vita, verrà fuori con tutta la sua grandezza e i suoi errori, le sue sorprese e la sua noiosa routine di certi giorni sempre uguali.
Verrà fuori però anche "l'acqua che zampilla per la vita senza fine, né limiti". Quell'incontro ci cambierà e immetterà in noi tanta nuova energia e gioia di vivere, da farci sentire rinnovati, partecipi di un mistero silenzioso e ineffabile. (d GM)
Dopo la sosta nel deserto e sul monte della trasfigurazione (vedi domeniche scorse), la liturgia domenicale ci fa trovare davanti a un pozzo. In realtà più che di pozzo, si tratta di una fonte, come fa intendere il testo originale, che si riferisce alla fonte di Giacobbe.
Nell'affascinante simbolismo del vangelo di Giovanni la fonte è ovviamente Cristo. A lui, come ad una sorgente, dobbiamo attingere quanto ci occorre per vivere ed estinguere la sete: sete di amicizia, di rapporti, di felicità, d'amore. In questo, la donna samaritana rappresenta tutti noi. A noi, come a lei, Gesù si manifesta come senso della vita e come salvezza che riconcilia e perdona. L'immagine abituale si riferisce a questo mai interrotto dialogo tra noi, con il nostro cuore di coccio sempre da riempire, e la fonte che zampilla di vita che mai si esaurisce.
3^ Domenica di Quaresima (a) 2005
Era già l’ora sesta e tu avevi sete
proprio come noi: sete d’essere accolto.
come in quella stessa ora in cui
penderà il tuo ultimo fiotto di vita dalla croce.
Ed eri stanco e ti sedesti sull’orlo di un pozzo
che risuonò delle tue parole,
come m’hanno raccontato risuonava di canti
e di discorsi fatti a se stessa un pozzo
davanti a una donna
abbandonata ai nostri campi del Sud
e alla sua depressione.
Ma lei sapeva venirne fuori
contando davanti alla cisterna per sentire
almeno un’eco amica che la confortasse.
Più fortunata di lei è oggi quella donna,
siamo noi tutti che t’incontriamo,
e tra la tua sete e la nostra sete
l’ora sesta diventa un’ora di grazia (GM/20/02/05)
Vangelo di Giovanni (4,5-42) “Doveva perciò attraversare la Samaria. Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere…… Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna”. … Le disse Gesù: “Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero… “Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Gli rispose la donna: “So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa”. Le disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”. Molti Samaritani credettero (dicendo) perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo”.
25/02/2005
1 commenti.
Per visualizzare lo spazio commenti è necessario accedere al sito.
|
|
|