ORSOMARSO - Le celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia a Orsomarso sono caratterizzati dalla battaglia dei genitori che cercano di difendere con tutte le loro forze il diritto allo studio per i loro bambini, da esercitare in condizioni normali e di parità con tutti gli altri bambini d'Italia e non in pluriclassi, magari con orario didattico ridotto. Appena appreso di quello che si va profilando a livello di dirigenza di Istituto comprensivo che, in ossequio alla pseudo-razionalizzazione delle risorse dettate dalla nuova visione della scuola targata Tremonti-Gelmini, metteranno insieme in un'unica classe bambini di età e classi diverse, senza preoccuparsi minimamente dei gravissimi disagi che ciò comporterà per loro. Per niente convinti dalle logiche ragionieristiche e fermamente decise a far valere le loro sacrosante ragioni, le mamme hanno dato vita ad un comitato che si rivolgerà alle autorità istituzionali per scongiurare il verificarsi di quanto loro prospettato. In attesa di incontrare il Dirigente dell'Istituto comprensivo, il primo atto è stato quello di rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con una lettera che di seguito pubblichiamo integralmente.
«Sig. Presidente,
Siamo i genitori di bambini e ragazzi che frequentano le scuole primarie e secondarie di primo grado di Orsomarso, paese del versante occidentale del Parco Nazionale del Pollino. Abbiamo deciso di rivolgerci a Lei come Garante della Costituzione ed estremo baluardo per la difesa dei diritti dei cittadini, a cominciare dai bambini.
Il nostro problema riguarda il paventato accorpamento di quattro classi della scuola primaria e secondaria di 1° grado. Tale decisione, non ancora formalizzata ufficialmente, suscita incredulità e preoccupazione in tutti noi poiché pregiudica gravemente la possibilità per i nostri figli di seguire un normale percorso didattico-educativo, impedendo di fatto l'acquisizione di quelle competenze di base necessarie per il prosieguo del percorso formativo successivo. Infatti non riusciamo ad immaginare come possano bambini della 1ª classe frequentare e studiare con serenità e profitto accanto ad altri bambini che frequentano la classe 4ª e viceversa. Senza nulla togliere alla professionalità e dedizione degli insegnanti, sta di fatto che per favorire l'alternarsi degli stessi che con questo provvedimento saranno ridotti a quattro, saranno tagliate le ore di attività didattica!
Non ci convincono le spiegazioni burocratiche e i calcoli ragionieristici del dirigente scolastico, dettati unicamente dalla logica del RISPARMIO e dei TAGLI indiscriminati. Ciò diventa ancora più scandaloso e aberrante se si considera che di mezzo c'è il destino di decine di bambini ai quali invece andrebbe riservato ben altro trattamento. A maggior ragione è inaccettabile tale prospettiva se consideriamo che stiamo festeggiando i 150 anni di Unità d'Italia, la nostra Patria comune che proprio grazie alla scuola ha consentito a tante generazioni di diventare e sentirsi ITALIANI.
Sarebbe davvero inaudito che proprio in occasione di quest'anniversario dovessimo scoprire che non tutti i bambini sono uguali nel godimento dei diritti sanciti dalla Costituzione Repubblicana.
Ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, affinché possa scongiurare quella che agli occhi di tutti appare come una enorme ingiustizia, perpetrata nei confronti di chi non può difendersi, da uno Stato che in tal modo si allontanerà inevitabilmente dai cittadini. Non crediamo di chiedere troppo se rivendichiamo il diritto dei nostri figli ad avere una classe di coetanei e un insegnante che non debba sdoppiarsi duramente il proprio lavoro.
Siamo certi che le sacrosante ragioni che Le abbiamo brevemente esposte potranno indurre le autorità scolastiche a ripensare le loro scelte restituendo dignità alla scuola e serenità a tutta la comunità di Orsomarso.
Le comunichiamo, infine, che contestualmente abbiamo avviato una raccolta di firme fra la popolazione di Orsomarso a sostegno di questa nostra lettera, che Le invieremo.
Nel ringraziarla per il grande esempio che quotidianamente rende a tutti noi a difesa della libertà e della democrazia, attendiamo fiduciosi un intervento che possa risolvere positivamente il problema.»
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