ORSOMARSO - Le campane a festa hanno accolto in piazza municipio a Orsomarso il feretro di Michele Papa e lo hanno accompagnato dopo la funzione religiosa celebrata alla presenza di una folla stipata nel luogo simbolo della comunità orsomarsese. Un dolore composto, quello dei familiari di questo giovane che, ad appena 24 anni, ha lasciato questa vita dopo aver lottato con tutte le sue forze contro una terribile malattia ed è deceduto in un ospedale di Milano domenica pomeriggio, dopo che l'ennesimo tentativo di trapianto non aveva sortito gli effetti sperati.
Di fronte a questo evento tragico è scattato immediato e spontaneo l'affetto e la vicinanza di tutta la popolazione di Orsomarso e di tanti amici dei paesi vicini, con una partecipazione commossa e silenziosa. Come silenziosa è stata la presenza della Banda musicale di Orsomarso, di cui lo sfortunato giovane faceva parte, che ha sfilato davanti al corteo funebre in divisa ma con un unico spartito contenente la chiave del silenzio. Una consegna che il sodalizio musicale, la cui presenza ad Orsomarso è attestata da oltre un secolo, ha voluto affidarsi in segno di lutto e che durerà per tutto il mese di agosto rinunciando ad ogni manifestazione o concerto programmato.
Nella sua omelia il parroco di Orsomarso don Mario Spinicci ha richiamato con parole semplici e commosse l'esperienza della malattia e della difficoltà di accettare una sorte così ingiusta nei confronti di questo giovane, strappato in modo così tragico alla vita e all'affetto dei suoi genitori, di amici, parenti e di tutti coloro che lo hanno conosciuto e ne hanno apprezzato le qualità umane. Ma nello stesso tempo il sacerdote ha ringraziato Michele e i suoi familiari per aver saputo affrontare questa terribile prova con compostezza e coraggio, percorrendo il cammino di Passione fino al Calvario, senza farsi sopraffare dallo sconforto e rappresentando per tutti un esempio ed una lezione di vita e di speranza.
Una cerimonia semplice ma di profondo significato che si è conclusa non all'insegna della desolazione, ma della serena e commossa rassegnazione, rappresentata simbolicamente dal lancio di tanti palloncini bianchi che si sono librati verso il cielo fra gli applausi della folla in lacrime, mentre si diffondevano le note della canzone "Destinazione Paradiso".
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