ORSOMARSO - Un incendio di vaste proporzioni ha bloccato lunedì per alcune ore la strada provinciale n. 10 a poco più di un chilometro dal centro abitato di Orsomarso. Il fuoco era divampato intorno alle ore 22 di domenica nella contrada Olivaro, nessun dubbio quindi sull’origine dolosa, e si era progressivamente allargato sull’intera zona e verso la sottostante località Pitullo, a ridosso del fiume Argentino lungo il cui corso corre il nuovo ramo della strada provinciale che conduce a Orsomarso, costituendo un pericolo per la pubblica incolumità. Sul posto sono intervenuti i militari della Stazione dei Carabinieri di Orsomarso guidati dal maresciallo Angelo Marino, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato e la squadra del servizio antincendio del Consorzio di Bonifica Valle del Lao.
Alle prime luci dell'alba, considerata la situazione di grave rischio per gli automobilisti che normalmente percorrono il tratto di strada per recarsi al lavoro nei paesi rivieraschi, alla presenza anche della squadra del sevizio viabilità della Amministrazione provinciale di Cosenza, è stata disposta l’interruzione della viabilità all’altezza del ponte sul fiume Argentino da una parte, e all’incrocio in località Molina, circa un chilometro più a valle. Il traffico è stato deviato lungo la vecchia strada comunale sulla quale è stato effettuato un rapido intervento di manutenzione per eliminare sterpaglie e altro materiale che ostacolava in parte il transito. Nel frattempo sono intervenuti due aerei della protezione civile che, dopo una serie di ripetuti lanci, hanno circoscritto l’incendio consentendo, dopo alcune ore, il ripristino della viabilità lungo il tratto interessato.
Non erano ancora stati completamente spenti gli ultimi focolai che già nel pomeriggio un altro rogo di vaste proporzioni si sviluppava più a valle in località Manco-Castiglione con fiamme altissime che divoravano rapidamente alcuni ettari di bosco e di superfici coltivate. Le fiamme giungevano a minacciare alcune civili abitazioni e solo a tarda notte venivano finalmente domate.
Una prima, sommaria stima dei danni, parla di alcune decine di ettari di macchia mediterranea e di campi coltivati a uliveto andati completamente distrutti ed un paesaggio spettrale che accoglie il visitatore che imbocca la valle dell’Argentino alla volta di Orsomarso.
0 commenti.
Per visualizzare lo spazio commenti è necessario accedere al sito.