Ha un nome la donna trovata morta sul Lao
ORSOMARSO - Marianna Jachymek, questo il nome della sfortunata donna di nazionalità polacca che è stata ritrovata cadavere la sera di lunedì 31 agosto sulla riva destra del fiume Lao poco al di sotto del ponte di Mercurio.
Nella giornata di ieri i carabinieri della compagnia di Scalea agli ordini del capitano Paolo Abrate, coordinati dal Procuratore capo della Repubblica Luciano d’Emmanuele hanno diffuso la foto del passaporto della donna, nella speranza che qualcuno possa farsi avanti, anche in maniera anonima, fornendo indicazioni a ricostruire le circostanze relative alle ultime ore di vita.
Marianna Jachimek era nata a Turobin in Polonia il 14 marzo 1959, è quanto risulta dal passaporto che aveva con sé e che era stato rilasciato il 14 luglio 2004, cosa che fa dedurre che la presenza ‘’regolare’’ della donna in Italia non può che risalire a poco più di un mese fa.
Dopo il ritrovamento del cadavere gli inquirenti, con l’ausilio del medico legale dottor Cesare Frega, hanno già effettuato sul posto una prima ispezione cadaverica in seguito alla quale hanno accertato che la morte della donna sia collocabile nelle 48-60 ore precedenti; che il decesso sia stato causato da impiccagione e si sia verificato in un luogo diverso da quello in cui il corpo della cittadina polacca è stato ritrovato; che il cadavere è stato trasportato e abbandonato nel sito del rinvenimento da soggetti terzi che avevano intenzione di sbarazzarsene.
Ora le indagini proseguono a tutto campo per capire dove la donna stesse eventualmente lavorando, quindi indagando anche fra le persone che in genere si occupano di accompagnare nei vari paesi della nostra zona le donne provenienti dai paesi dell’Est europeo che prevalentemente svolgono lavori di servizio nelle abitazioni private o in attività commerciali.
Emergono intanto altri particolari sul ritrovamento del cadavere della donna che pare fosse scalza, con una corda attorno al collo, della lunghezza di alcuni metri che sarebbe stata usata probabilmente anche per trasportarne il corpo. Inoltre ad avvistarla per prima sarebbe stata una bambina che insieme al padre stava raccogliendo more lungo l’argine del fiume Lao e, scorgendo il corpo seminascosto fra i cespugli, sembra abbia chiamato il genitore dicendo di aver visto un grosso manichino. Dopo aver accompagnato la bambina dalla madre l’uomo aveva immediatamente chiamato i carabinieri.
Molti restano comunque gli interrogativi da chiarire per cercare soprattutto di dare un nome ai responsabili dell’abbandono del cadavere e dell’eventuale omicidio, se di ciò si dovesse trattare. Alcuni di questi interrogativi dovrebbero, comunque, già ottenere una prima risposta nella giornata di oggi al termine dell’autopsia che verrà eseguita sul corpo della sfortunata donna.
(san.pio gio.)
01/09/2004
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