ORSOMARSO – Nel derby casalingo con lo Scalea Centro storico, l’As Orsomarso perde l’imbattibilità interna subendo un inatteso stop, anche se non vanno dimenticate le credenziali di tutto rispetto degli scaleoti che si sono presentati ad Orsomarso forti della seconda piazza occupata in classifica.
L’incontro al quale si è assistito al campo sportivo G. Farace, ha visto le due squadre impegnate più a controllarsi che a cercare di organizzare azioni incisive, capaci di insidiare la porta avversaria. Per la verità, almeno nel primo tempo è stato lo Scalea a rendersi pericoloso soprattutto su calci piazzati senza però riuscire a violare la rete difesa da Marco Nepita, ben assistito dalla propria difesa.
Per quanto riguarda l’Orsomarso, nella prima frazione di gioco non ha combinato granché dalle parti del portiere avversario, forse anche a causa di un modulo di gioco impostato più sulla copertura, lasciando praticamente il solo Giuseppe Galtieri a cercare di rendersi pericoloso.
La partita sembrava dovesse avviarsi sui binari della parità anche nel secondo tempo quando, tuttavia, l’innesto di Emanuele Rotondaro, ha mostrato un Orsomarso più intraprendente e deciso a trovare la via della rete. È stato proprio l’attaccante, entrato al posto di un ragazzo di Belvedere che fino a quel momento non aveva dato alcun contributo alla manovra offensiva della squadra, che si è reso ripetutamente pericoloso con numerose conclusioni a rete e sciupando, per eccessiva precipitazione, una favorevole occasione.
Poi, quando sembrava che ormai lo zero a zero fosse inevitabile, a dieci minuti dal termine è arrivata la doccia fredda per i padroni di casa, colpa anche di una dormita generale della difesa che è stata infilata centralmente dagli attaccanti dello Scalea che si sono presentati a tu per tu con l’estremo difensore Nepita infilandolo con una certa facilità.
Una rete che, di fatto, ha chiuso la partita lasciando l’As Orsomarso a recriminare su due presunti falli da rigore non visti dall’arbitro e, cosa abbastanza inusuale, con uno strascico polemico tutto interno legato alla scelta di far giocare calciatori provenienti dai paesi vicini che, pur non partecipando alle sedute di allenamento infrasettimanale, sono stati schierati regolarmente in campo.
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